Epicarmo Corbino - Marina mercantile italiana?

Marina mercantile italiana? ---------- 49 gli stock•s di materie pri:rne esistenti lin tutto il mondo sono quasi esauriti o ridotti di molto, -effettuato il itrasporto delle poche quantità disponibili, la richiesta dovrà nuovamente diminuire perchè l'aumento di materie prime dipende da fattori naturali che cons-entiranno- la ricostituzione delle scorte solo dopo molti anni (1). 27. - Tenendo presente questi cap.o,saldi il ragionamento avrebbe dovuto poi continuare così: Durante la guerra, bene o mal-e, il problema de,f trasporti è sta.to risalito. Oggi dovremmo ricostituire la marina, ma il prezzo delle navi, troppo alto, si ripercuoterebbe sulle future condizioni del commercio marittimo e dell'economia nazionale. A ricostruire la marina. perciò converrà pensare a miglior tempo, quando le navi costeran. no menn; non conviene quindi incoraggiare la fretta. Tuttavia se qualcuno si vuole avventura.re sin da que-- sto momento, si accomod1i pure; il Governo lo lascia libero di fare. Lo Sta,1.oavrebbe dovuto perciò intervenfre modificand.o il decreto Villa in questo senso: 1° Re-vo<:adel noleggio biennale da parte dello Sta1) Di materie prime disponibili ce n'erano tanto poche che coloro stessi che gridavano contro il deorrto Villa perchè non consentiva di sviluppare la marina che avrebbe dovuto trasportarle, teme,ano che non arri va.esimo in tempo ad acca.pararne una buona parte. E allora io domando: se le materie prime erano tanto poche che non si aa- . peva se ai arrivasse in tempo ad accaparrarle, a che cosa avrebbero dovuto servire improvvisamente tntte le navi che si asseriva essere state uccise dal decreto Villa i E se invece senza il decreto le navi fossero venute che éosa avrebbero trasportato, dato che di materie prime ce n'era una così scar;a quantità T Il contrasto, che è suscettibile di notevoli sviluppi, è interessante quale indice di quella men-· talità nazionalista che vuol risolvere ogni problema senza tener conto delle condizioni generali in cui esso si trova, e che, a sostegno delle proprie tesi più o meno sballate porta spesso argomentazioni che avrebbero valore, se non si fosse dimenticato che le stesse fanno a pugni con le soluzioni prospettate per altri problemi. A chi voglia divertirsi su questo argomento è consigliabile la lettura dell'opuscolo di G. Prato: Nel Regno deUa Gaie, Sci~nza - Bari, Laterza 1915 - tutto pieno degli spropositi economici dei più brillanti araldi del nazionalismo nostrano. B..ilioteca Gino Bianco

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