La fede nei trattati, le potenze segnatarie e l'imperatore Napoleone III

-53p l·emurosa ù' amore, ~i concordia, di sodisfazione, pt' r tutto since1·a, per· tutto facile . La Francia non deve, e non vuole essere più lungo tempo martire di una situazione di già anormale . Essa ha stabiiita la sua idea, ella ne appellerà all'opinione, e l'opinione ne assicurerà il trionfo. Il travaglio_, l'industria_, il commercio, gli speculatori non devono tenere l a guerra. La politica della sc ienza e della nazione non fa la guerra, che allora quando l 'opinione ha preparata, in una maniera infallibile, la vittoria. Bisogna lasciare il tempo ai sovrani italiani, oggi i negri dell'Austria, di ravveder si; - al Pontefice di meditare la parola , che deve far risuonare per l'universo, - all'Inghiltena di sovvenirsi della fede vera dei trattati de'~8-15; -alla Prussìa, di l'iprendere la sua missione per l'unità e l'onore della patria alemanna ; alla Russ ia di penetrarsi dell 'opera sublime, alla qual-e la Francia la invita al di fuori dei s uoi confini; -all' Austda_, di vedere l' isolamento graduale, che si farà intorno a lei. Quando questo tempo sarà scorso, allora, se bisogna, la guerra l l\la , allorn , e lla sara pronta_, e costerà poco. Per il momento, confidenza , noncuranza ancora : cooperazione colle idee~ colla fede nel trionfo di qnesta · politica nuova .

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