Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

NO 'i' E 75 semhlca costituzionale sedente per la gloria della Patria (se ne ecc.ettui qualche! onest' uomo che inorridiva in segt•eto) non si move , non si altera. [Quei seggi , quelle tribune sono tinte di sangue , ma si passa tranquillamente all'ordine del giorno 1 si parla dei fedecommessi! Nel 2. 0 articolo del P i ano i settari riflettono , che per far crescere i l ri(ormismo (cioè Luteranismo) è loro di n ecessità indispensabile il concorso dei Grandi. Ma se essi tentarono un tal concorso , certo è che non l'ottennero. Ess i circondati dalla plebe momentaneamente compra a prezzo d' oro e di saccheggio e tolta alle ga lere fu - ron sol i all 'impresa. È questo in mezzo ai patiti disordini ed infortun ii un grande confot·to ai popoli · dello Stato. Non ebbe r·o il Concorso ùei Grandi., ma solo de i Clodi, dei Vc rri , e dci Catilina! Sembra poi, che (a fronte della lor cura di celarlo) l' essenziale, il termine detta gran rivoluzione non rimanesse sconosciuto, e che lor non restasse altro passo da farsi. Impet·occhè oppresso il Capo della Chiesa Ca ttol ica , e spogliato il Sacerdozio, che altro rimaneva per distruggere le fondamenta della Società l Il terzo mezzo de l Piano dcm<~gogico è il Clero. Non potca nel Piano dell ' anarchia trascurarsi la gt•an molla di Vincenzo Gioberti. Pe t·ò i Savonarola scarEegg iarono. Il Clero fu saggio. No n fu preso alle reli del Primato civi le e mora le. l satcrdoti vegli1rono nel tempio del Dio vivente. ~entirono altamente nell a malagevolezza dei tempi la lor missione ! Porsi alla t esta di un partito anche per un a Causa Santa deve sempre esst>re l'ul t imo passo. Giunti al quat·to articolo del Piano della Giovine Italia non r ipeteremo ciò che toccammo in principio intorno al popolo. Giovi solo avvertire che quivi più apertamen te il Piano manifesta l'arte meditata di abbag1iare il popolo ignora nte ed incauto colle frasi sonore e vuote di senso. Imprimetevi nell a mente , o malaccor ti 1 le seguenti parole dell a Giovine Italia. - Le discussioni profonde , e dotte non sono nè necessarie uè opportune; vi sono parole ge- ,; neratrici che contengono tutto , c che devono so.,ente ripetersi al , popolo : libertà , diritti dell' uomo 1 uguaglianza 1 fratellanza; so- " pratutto quando 1Ji si opporranno le parole di dispotismo , di privi· , legi, di tirannia, di schiavitu - e voi ben rammentate come i cino li e le piazze echeggiassero confusamente di qncste voci. Dunque i demagoghi (lo confessano eglino medesimi) avevano bisogno 1 non di persuadervi con ragionamenti , ma di abbagliani ed ingannat·vi cou

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==