Discorso del conte Antonio Saffi, letto il giorno della solenne distribuzione de' premj dell'anno 1839

r5 un desiderio, ch' io lesgo in cuore a ciascun di voi; o <Jnesto è, che sarebbe pme la bella cosa, se le nul itit che ha sue proprie l' insesnamento pubblico, fossero monde d' ogni ria cosa; o per venire in fine ai particolari che ci risguardano; se? questo domicilio dell'ottime discipline, dove comiene a imparare lo gioventù forlivese, ogni dl più s i facesse Scuola di costumi ins ieme, e di civile sapienza l E ques to ancora , sol ~l. c il vo;;liato, con due cose tanto, agevolmente ottener potrete: l' una è, che in ques:o assembramento di giovuni , comunque ampio, non sia alcuno se non di lodev~>le c provata vita; l'altra, che da' genitori, da (juelli che sostengono ufficio dell' insegnare, in fine da coloro, che hunno degli studi soprantcndenza, con vigilanza, con scvc- ••erità, con fermezzu , sia tcuuto loutano al possibile dalla integrità e purità delle Scuole, ogni scostumatezza , og11i licenza, ogui reo fiato che le contamina. Crct.lo , Signori, di non aver lasclilta veruna cosa, che al mio assunto si appartenesse; e m' è pure lieto sperare dalla cortesia vostra, che ciò che ho toccato in genere intorno ai mali delle Scuole, mosso dall' ones tà , dalla fede , Jalln persona ch' io tengo, non sarà da voi ricevu to iu mala parte. Ora , innanzi che il mio ragionamento couduca a termine, la consueta odierna soleunita semhrd richiedere, che io raccomandi all' amore vos tro questi studiosi giovani concittadini, che alle Arti, e alle Sc ien>.c danno opera diligentissitua; e parecchi de' quali vi vetlcte onorati del consueto premio, testimonio non d ubbio del l or valore. Eglino, per quanto fu in l oro , non hanno mancato ai desideri de' parenti, alle speranze vostre , all' ornamento e decoro Jt>lla Patria. Pieno il cuore, e la mente di un nobile desiderio di glor ia, non tengono memoria delle durate faticlte, se uon in quauto furono mezzo effi cacissimo a inual 1.nmcnto di onore. Al provido consiglio de' loro padri , che '1ni gl i addusse a essere insegnati e cresciuti nello studio di sapienza, rendono grazie grandi, maravigliose; e promettono di non roler part irseoe inglor iati. Ma vi priegano io un medesimo, che voi pur promeuiate dal canto vostro, in ques to gioruo, iu questa festevol rimemorazione delle virttt cittadine, che come vi è piaciuto di eleggere all'ammaestramento loro questa pubblica stunza degli ouimi studi; così la vogliate ricevere

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