Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

- 23 - Vedere se la via é la vera mi sembra dunque il più importante c6mpito dello scienziato. * * * Cosi stando le cose, mi è parso che nella questione ardente del delitto la sociologia radicale avesse una parola da dire. Mi é parso anzi che la sua parola avesse da essere la sola vera appunto perché la più radicale, e che, in onta ai possibili errori e alla scarsa coltura dell'espositore, qualcosa di non inutile dovesse emergere da un tentativo, tendente a stimolare i maggiori scienziati alla revisione delle loro vedute. Questo qualcosa è il punto di vista speciale che mi convenne adottare. Affermando la connessione · della questioµe criminale colla economica, sostenendo che la causa prima dei delitti sta nel disordine degli istituti sociali, nella sperequazione delle proprietà, nel- /' antagonismo delle classi, nell' ineducazione e nello sfruttamento dei ceti inferiori, io so di non aver detto cose nuove, di aver anzi ripetuto idee in cui concordano non solo tutti i socialisti, ma eziandio tutti coloro che vedono nell'uomo non già ·un essere fondamentalmente cattivo ed antisociale, ma sì un essere buono e socievole, e nella società non una casa di forza~ non un organismo caotico e necessariamente ed eternamente Biblioteca Gino Bianco

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