Giuseppe Macaggi - Decentramento politico e amministrativo

- 68--,- l'anno se non lasciare ohe la Giunta municipale applicasse i:l bilancio fallo dal prefetto per mezzo del suo commissario e approvato daJla giunla ,provinciale presieduta da esso prefetto. Anzi il commissar1o <le1sig,nor prefetto insediò i nuovi eletti del .popolo dicendo loro caindidamenle -che faceva w1 po' di relazlione della sua .amministrazione perché eosì era i.l suo ibe1nepla:cito,non ,perohè ci fosse oobli,gato come sa,rebbe stato un c,om-· missario regio q,ualu.nque. Sooondo i giuristi governaliv-i (l'Alfieri li -chiamere'1:fuestol'Cileggi) ,quando un oons'iglio comunale è sòolto perchè ridotto a meno d'un terzo de' sUJoimembri, la rappresentanza del comune passa nel prefetto ohe lo ammim.i,straper mezzo d'un suo commissario. I ,poteri cli questo, non determinati espressamente dalla :legge, non si esemplano su quelli del ,commissacriostraordinario o regio, come suggerireboe il buon senso. Piic- ·colo autocrate, ha poteri scon.finatì; non gli è prefisso tempo nè l:imite alla sua amministrazione. E' il paradosso amministrativo. Biblioteca Gfno 8.anco

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