Giuseppe Macaggi - Decentramento politico e amministrativo

- 54- ,.\ tanta distanza <li tempo, possiamo noi repubbhcani giudicare scevri di prevenzione, l'opera, <lei foo<laliori del re.gno. E se dobbiamo senza fine r.a.mm,ar,i,carò che gli Italiani abbiamo consentito a un regime po1iLico ,così diverso da quello -che -parevano avere Joro meritalo i.l s.a.c,i-ifici-e01~oicodei martiri e l,e <V1i;gihdeolorose dei ,preclli'sori, dobbiamo pure riconoscere -ohe i più insigni fra .c-0loro ai quali dapp,rim-a cadQe in mano il freno del1e belle contrade funono animati da un sin-cero ferv-ru:e ,di edificare, .p.ure nella veste monar.c.hica, una Italia .civile e laka. degna del oonsorzfo ~Jelle altre nazioni. M,olle delle riforme tentate nei primi aJ1ni del rcg.no sono improntate ad onestà di intenti eJ illumima,le dal ·ragg·io superi,or,e della. scienza. Le difficoltà grandi in cui si travagliarono gli inizi del ~e,gno, con Roma e Venezia da riscattare dallo straniero, ci rendon,o meno severi nel giu<li,oare gli errori di quei ,govermanti, e li innalza nella, nostra stima il paragone con quelli -c.hie li seguirono e che ' in tempi tanto meno djfficili, spianata la via, Biblioteca Gino Bianco

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