Ernesto Buonaiuti - La Chiesa e il comunismo

- CONTRO IL cc COMUNISM.Q ATEO » Quanto la minarccia bolscevica fosse assillante negli ambienti supremi del magistero cattoUco romano, lo si potè vedere del resto a pochi anni di distanza, quando il 19 marzo del 1937, giorno festivo di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, il medesimo Pio XI divulgava una solenne ampia Enciclica, dalle parole iniziali cc Divini Redemptoris Promissio », tutta diretta oontro il cc comunismo ateo ». È senza dubbio l'Enciclica più organica, più impegnativa, dottrinalmente più forte, che Pio XI abbia diretta al mondo catto~ico durante tutto il percorso dei suoi diciassette anni di pontificato. Dal punto di vista della chiarezza e della saldezza dottrinale la si può senza esitazione paragonare all'Enciclica Pascendi Dominici Gregis di Pio X. Q)li come là il medesimo sforzo di appoggiare la cond!.tnna teorica e pratica delrerrore preso di mira con argomentazioni stringenti e con riferimenti ai presupposti lontani. Nell'Enciclica Pascendi si era fatto di tutto per ridurre a linearità le enunciazioni di un movimento comp~esso come quello che i pol_emisti ortodossi avevano intenzionaimente designato col qualificativo .globale di cc modernismo». Nella cc Divini Redemptoris promissio », dopo avere sommariamente rievocate le precedenti condanne papa- r: anticomunistiche, si riportava, con mossa polemicamente felice, il movimento con:1plessodel comuismo al materialismo marxista. • cc La dottrina, affermava in sugli inizi l'Enciclica, che il comunismo nasconde sotto apparenze talvolta così seducenti, in sostanza oggi si fonda sui principì già predicati ~ Marx, del materialismo dialettico e materialismo storico, di cui 1 teorici del bolsoovismo pretendoì'iò possedere l'unica genuina interpretxzione. Questa dottrina insegna non esserci che una sola realtà, la materia, con le sue forze 28 Biolioteca Gino Bianco

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