Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

l'n.>st o l'ordim' <' eo<.>guito. !~ualchl' ful'ilt• i· gettato in in tcrm. l 'n soldat o ;wanti, uno dietro, la barella è tmi>pol'!ata alla meglio. Altri due h·~ionarii sono pronti a dare il rumo. Que:,ta processione, pPrò, disorg·anizz: l le fìil'. Xc app1 olì t t t no molt i per sq uagl iar,i. (\•rto è ~lato un errore non :t\'(•r Ol'!linrua la ritir,•ta all'alba organizzando sull:t sinistra del l>ipotami, sotto l'e- (m,, un <"<tmpo di difesa O\'!' atteurlen· a piè fl>rmo il nemi!'O. Om )ftlthiopoli> da umt parte. Romas dall'altm, t'd il nostro batta~lionP alla rinfusa, t• per. sonammerP:Ho. le tene bt·e dt•llt nOttl'. Cos t non f;tn•bbero i turchi di noi. ,e Sfl pcs:;ero t J la qut•sto gpiro l'roit•o non ha dat •t una spia n~l i ouomani. ~iamo rimasti in pod1i uflkiali ed una trentina di solda ti: quest'ultimi quasi tutt i del mio plotoni' <·he è stato preposto alla guar lia dt•l !"Cuerale. Podti cm/odi di Costa completano la ;,paruta pauuglia. Il gf'nPraJe ,~ uol r·imant•re qui a K !lgna a pa~~ar~ la nottt•. !<;' un idt>a qut•,ta non teml'l'aria. ma folle addirittum. l'eppino e Ciotti m• sone allarmati t' mandnno ml' dal padre a Jl<'I'OI'<ll'è la neet•.-;-;ità di andar<' ,wanti. C'è l'ili ha \'isto le pattug-lie tun·he perlu>tran• a bn•n• dbtanza. li generale non intendi.' ragiorw. Hisponde sec·co, q ua,; i in~olente. Poi finbee per a:-.sog~t'ltar:;i. Rimangono dodid feriti. Sono trm.portati alla meglio, ed il lugubre corteo aYanz:L <·~tuto e lento m•lla notte. Riceiotti, :,ul suo <":wallo bianeo. sta a t•apo drino s!'nza dir parola. Dietro, a piedi. n•ngono J'pppi:Jo t• Ciotti <'d altri c iiH!UC o sei ufficiali. lo, Con• isic>ri , ~cat·selli. con una quindic ill't di legionarii, esploriamo attenti il <"ammino. Non s'ode che il fruscio dei mante lli <'d il tintinnio dclll' seiabole. .\'ou un motto, non una parola. (Jli ot'chi fisi innanzi, l'anima gonfia di angoscia. C 'ò un ehiarore strano là a sinistra. Sia un bivacco ! :Xo, è una easa che bruda. Ci si aggh iaccia il sangue. Sicno i turchi c he incendino?

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