Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

t:)!) R:tranno :tbhnndonatE' fino a elw a\Tt'mo neiiP g-ibern(' r ultima <'al'tU('('ia. Ora si l'h!' ~i sta b<'rH' su qurste montag-ne. La nolt<• prr·tino l'acqua ha g-<'lato. Om il ,o]P, quasi di prim:t vera, «·i a,·,·ol~(· tutti in una -..pirn tiepida P dol<·e. lo nc• approfitto. Quando .tanottl' tutti donninlllo pro "'<·glio. Xicntt• di più giusto <·h!' om ('h<' tutt i son svegl i. io dorma. Ho stt•so la mia t·oper·ta sul prato [Wl' C\'itar·t• l' umidill't dell' t•rt.a bagnata. Jli soli posto il brrr<'tto sul Yiso, il <·appotto sopm ,. mi sono laseiato ('llllare dal bac·io di Febo. Quanto ho dormito'! For·se un· om. t'or-t• poc·hi minuti. .-~i sta pn'[H\rando i l m n('io. L•• bai<IIJI'It<' st•n·ono da spiedo t• la eat'IH' p<•c·or·ih• si ,ta <·uo•·•·rulo sui tizzoni. Xon tit' n'è f:ttl>r economia. Xon c'è ,;alt', (> ,·rro, lo<·· eherà mangi.trla <·osi s!'nza t·oltt'IIO, sll'al'I•IUHlol:t c·on i dt•nti, ma quel C'IH~ ('.importa si i' !'he sia suftkiPnte [Wl' tutti. :;ono le otto dl'l mattino. Dalla monwgna di deslm ,·eugon ;,!iU i <-rt.. tesi dH• son SIHti a \""<'!.!'li:tl'tt. Li ~ostituiSt·e la <"Ompag-ni:t C'osla. \'eng-ono giir, ogntlllo p<'r <·onto proprio, <·on i ftwili ,ullt' spalle, a hilaneia. t·operti dai loro bianehi n•lli t·aprini. ::-ii fnunmis!'ltiano alla truppa annu· ~anelo, sul fuoc·o, l'odon• squisito dt·lla t·;u·np dw arrostisC'<'. Ilo un ith•a: non abhinno man~iato "! Lo fo domandar<' da .\.na,tasio. I·:d ho una rispo,;ta t'h!' <·onti•rma il mio d ubbio. Dò, quindi, l'ordine che i soldati sp>u·tiscano il loro m nrio <·on i cand ioti. X è c·'em bisogno della mia e,ortaziom• !'11i• tutti questi buoni ragazzi aYevano già prO\'\'l'duto, di loro ini7.iatiYa, ad in v i tare qut'st i figli drll'isola irTPdrnLa a l pran7.0 non certo luculliano. C'' è un giontnr biowlo ed alto, dal portamento di, tinto, c ui o ll'l·o l' uni,·a ~·alletta che ho in ta sca. I·:gl i a<'C'Ptta con un lampo di !(l'lltiludinr negli oechi. Poi mi <·hiama in dbpa r le e m i reg-a la una manciat:\ di o li ve. Chiamo C'or-

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