Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

71 ganizzazione, sia per la solidità e.durata molto discutibili, destano poca fiducia, e stentano assai ad ottenere credito specialmente nei primi anni, quando appunto ne avrebber maggior bisogno. Anche il Brentano osserva che, a parte la onorabilità e la attitudine economica dei soci, la base reale di garanzia in queste associazioni è scarsa. Ed alle due difficoltà di cui si è ora parlato se ne può riaccostare una terza, accennata da molti, e che avemmo ed avremo ancora occasione di riscontrare come assai grave in pratica: quella di procurarsi una buona clientela e di assicurarsi un lavoro abbastanza costante. Ciò è più difficile per le associazioni che pei privati imprenditori, ed è, per di più, assai più urgente per la loro, in quanto che i soci non possono attendere, hanno bi1 sogno di lavorare subito, e nell'avere assicurato un lavoro continuo e fruttuoso sta appunto la fonte di vitalità della associazione. Lo Schonberg, il Brentano e qualche altro, hanno osservata ed illustrata una diffi,coltà molto grave, che si potrebbe anzi considerare come vero difetto, che le nostre associazioni presentano e su cui da prima 11011 si era portata l'attenzione degli economisti, che pure giunsero spesso a fabbricarsi talune difficoltà e difetti affatto insussistenti. E' la difficoltà di « scegliere e di organizzare OJJportunamente le forze di lavoro nella produzione». Qni occorre spiegarsi bene. L'imprenditore, quando impianta una industria, sceglie gli operai che gli occorrono, prende soltanto quelli che ritiene capaci ed atti ai lavori cui li destina, e fra questi diversi lavori li ripartisce a sua posta. orga,- nizzando così le forze di làvoro in quel modo che egli ritiene atto a raggiungere il maggior effetto utile. In condizioni m0lto diverse si trova invece una società di produzione, specialmcPte quando comincia. Infatti il direttore della associazione non può scegliere gli operai, chè que1 :3ti sono necessariamente i soci; nè in generale può rifiutarsi di accetta,rli come lavoratori,

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