Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

127 sciopero, ed un ammonimento e quasi una intimazione ai padroni; ma esse, nè fanno profittare molto i lavoratori dei guadagni dell'impresa, nè li tolgono al salariato; ecl hanno anche energia economica alquanto debole, non es- $Cnclovi nei lavoratori occupa-ti molto eccitamento a lavorare e ad accumulare risparmii. I caratteri, gli inconveni,enti ccl i vantaggi che prèsentano le imprese cli operai (non cooperative) in genere, non sono tali eia indurci a combatterle, ma nemmeno però ad aver gran fede nella loro efficacia economica, sociale e morale. La efficacia economica, come strumento di miglioramento di ristretti gruppi cli operai sussiste in talune forme cli esse, ma non in tutte; e, quanto alla loro efficacia morale e sociale, noi siamo costretti a fare le più ampie riserve. Ora noi abbiamo veduto come la impresa cooperativa di produzione, tanto sotto la forma pura, quanto in forme che più o meno le si avvicinino, sia possibile, esista, possa anche diffonder. i abbastanza, e possa quindi realizzare quei vantaggi che ad essa soltanto ·si ponno attribuire; gli sforzi cleUe associazioni di questo genere sono adunque da approvarsi non solo, ma da favorir,:;i e da guardarsi colla maggior simpatia. Ma abbiamo -constatuto pure, che l'equilibrio su cui queste osservazioni si basano, è di sua natura assai instabile, e che, dalle forme in cui esso è ottenuto più o meno completamente, si passa con grande facilità a quelle che hanno spiccatamente carattere speculativo-capitali ta. E senza disconoscere i pregi di queste ultime in ma110 degli operai, questa facile e probabile trasformazione ci rende molto duhitosi anche della efficacia morale e sociale delle imprese cli operai che abbiano carattere cooperativo. Alla dottrina dei « limiti di applicabilità» delle società di produzione, quale fu illustrata dagli economisti, noi quindi aggiungiamo quella dei « limiti della loro efficaci él. ». Risolte approssimativamente le questioni più generali intorno aHe società di produzione, è d'uopo passare

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