Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

IO beno. I cooperatori, coloro che si fanno promotori dì una società d'i produzione, devono sapere che, se la loro opera è a1'dua e problematica, nei risultati, tanto più è 1-11,eritorianella nvisura in cui riesce; de'vono sa,j)ere che ogni cooperativa di prod1tzione, che prospera e resiste ai colp·i della concorrenza, realizza 11,nprinc-ipio super-iore di solidarietà 'Wrnana; de'vono sapere che più ci sforziamo di allargare ,i confin·i della cooperazione, più estendiamo anche quell,i della pace nei rapporti economici. E di quanto possono essere allargati questi confini, speC'ialniente nell'Italia nostra, I Tra quante centinaia di migliaia di artigiani, di piccoli proprietari'., d,i p,iccoli industriali italiani può cadere il genne feco,ndo della cooperaz-ione I Ah I davvero il nostro Paese non è saturo di cooperazione, carne andaron scrivendo qualche anno fa, con intenzione maligna, quei puùblicisti reazionari, che condussero una velenosa campagna contro il nostro movimento! Magari l'Italia f asse « satura » di coopera,zione sotto tutte le forme! Oggi, nella prova, difficile che stiamo superando, il nostro organismo economico sarebbe più forte, meno esposto ai colp-i di affaristi e d,i lestofanti, che sui bisogni della nazione spec,nlano oscenamente, creandosi 1,ap,ide e immeritate fortune; il parassitismo sociale non allignerebbe così rigoglioso, il rincaro della vita 110n si farebbe sentfre così crudamente, e la 11ostra,lotta per contrastarlo sarebbe di gran l1-tngafacilitata_, Ma quel che non, si è fatto, si può fare per l'avvenire. Dobbiamo guadagnare 1:t terreno perduto; dobbiamo mntare (lo si lasci scrùnre a 11,noche non /1a, tenerezze per la Gennania !) i cooperatori t,edeschi, i

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