Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

8 E' assurdo pensare che im',unica forma d'irnpresa possa assorbire tutta quanta la produzione. Questo ha voluto afferma1·e e dimostrare il Rabbeno, e in tale sua dimostraz-ione noi pensiàmo si debba cadere d'accordo. Astraendo, -i-nfatt-i,da altrt conside1·az,ioni, basta pensare ai rw1ne1·osi monopoli naturali, che sbocciano sul terreno della produzione, per accorgerm. come la cooperazione fra produttori (che è pur se1npre un' associaz-ione tra privati) debba trovare cfei limiti di applicazione, non soltanto per ragioni tecniche, tna anche per motivi di giustizia socia-le. Supposto, in effetto, che wn gruppo- di cooperatori riesca a ùnpossessarsi di un nionopol-io - la cui caratteristica è di sfu.ggire in gran parte o totalmente alla concorren$a - ess-i 'Uerrcbbero na,turalniente ad itsufru,ire di una rendita 1nonopolistica, in tutto od in parte g-rahtita, ad es'Clusionc della collettività dei cittadini, i quali ùi tal modo potrebbero di-rsi « sfruttati », non importando loro affatto che lo sfruttamen-to avvenga da parte di un capitalista, o di un gruppo di coope1•atori. Dal punto di vi'..stadella gùtstizia sociale si deve pertanto esigere che i rnonopori - i quali abbra.ccian.o una sf<wa abbastanza a1-np-iadella, proditzione - sieno gestiti ed aniministrati dalla collettività a mezzo di imprese pubbl~che coattive, sia sotto la forma di nvunicipalizzazfoni, che di nazio1-ializza:sionio statizzazioni. Solo media.nte queste fo,-me d·i inifJrese collettive si possmio ge1ieralizzare le re~idite monopolistiche ed impedire gli sfruttamenti che •ne derivano; qualsiasi altra fo1'ma d'impresa - comp1~esa la cooperal'Ì'i!Ùtica - è inadeguata al raggiungimento di tali scopi. Ecco perchè dicia.mo che, anche dall'angol-o visuale delt' equità sociale, le cooperative di prodwziotie

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