Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

zione politica nella quale si possono trovare il proletariato ed i partiti di avanguardia? Il secondo è: l'astensionismo anarchico deve essere circoscritto alle elezioni parlamentari e comunali o a tutte le èlezioni e anche ai referendum, plebisciti, ecc.? I due problemi sono nettamente distinti. M. S. non ha risposto nè alla prima nè alla seconda domanda in modo tale da lasciarmi persuaso. Il ricordare che sono venuto all'anarchismo dai feudi di Camillo Prainpolini e il fare dell'ironia sulla mia popolarità di quartiere è certamente più facile del dimostrare che lo astensionismo non abbia lati negativi che vanno compensati dall'azione diretta, da un'attività sindacale, da un'intelligente critica politica al sistema rappresentativo. Affermare · che « nessuna bilancia elettorale è suscettibile di pendere in alcun senso in tal natura da creare una situazione rivoluzionaria» basandosi sul fatto che l'idea di rivoluzione _ed il fatto dell'azione diretta sono completamente agli antipodi dell'idea di elezione vale, a mio parere, pronunciare un assurdo apriorismo che ipoteca su di uno schema fisso, arbitrariamente posto, gli sviluppi di tutte le rivoluzioni possibili. Affermare che le elezioni sono sempre uno strumento di conservazione statalé e borghese e come tali considerate dallo Stato e dalla borghesia vale, a mio parere, semplificare arbi• trariamente il gioco delle forze politiche in uno Stato contemporaneo. Quando i prefetti giolittiani assoldavano i camorristi napoletani e lasciavano carta bianca ai « mazzieri » pugliesi, quando il fascismo terrorizzava candidati ed elettori antifascisti, quando Mussolini faceva· accoppare gli oppositori parlamentari, il 90% del proletariato era condotto a pensare che lo Stato e la borghesia difendevano la propria conservazione contro le forze di sinistra affermantesi nell'agone elettorale e parlamentare. Nè si deve sopravalutare il significato delle astensioni. L'astensionismo era in Italia massimo nelle regioni politicamente più arretrate e sarebbe stupido indurre che in Polonia il proletariato ha il senso dell'azione diretta più sviluppato di quello del proletariato spagnolo dal fatto che nelle elezioni legislative polacche del settembre 1935 vi è stato il 50% di astensioni. Continuo a pensare che le elezioni politiche del 1921 aprirono definitivamente la strada al fascismo e che nel 1924, al tempo dell'affare Matteotti, gli anarchici avrebbero dovuto incuneare la propria azione nella prassi parlamentare, senza curarsi di passare per sostenitori dell'Aventino. Tra il parlamentarismo e l'elettoralismo da un lato e l'astensionismo alla M.S. vi è, mi pare, posto per un astensionismo che non schematizzi i rapporti e non semplifichi i processi. In politica non si può ragionare con dei se. E' evidente che il proletariato spagnolo e quello francese avrebbero fatto 27 Bibl"otecaGinoBianco

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