Camillo Berneri - Compiti nuovi del movimento anarchico

•dogma tattico che esclude qualsiasi eccezione strategica? E' una domanda che rivolgo a quanti oggi infieriscono su quegli anarchici spagnoli 'che hanno ritenuto utile non alimentare l'astensionismo. Ma prima di rispondere sul caso specifico, mi si permetta di esporre come vedo la questione dell'astensionismo nella situazione spagnola, che non va affatto assimilata a quella francese. Articolo apparso sotto il titolo « Astensionismo e anarchismo » sul periodico L'Adunata dei Refrattari (a. XV n. 16 - 25 Aprile 1936). DOPOLE ELEZIONDI I SPAGNA Le elezioni municipali dell'aprile 1931 segnarono la fine •della monarchia e furono uno dei fattori dell'avvento della repubblica. Errico Malatesta, in una sua lettera a Luigi Fabbri (18 maggio 1931) diceva: « In realtà, le elezioni che noi combattiamo, vale a dire quelle che servono a nominare dei governanti, o tendono, in un periodo preparatorio, a discreditare e paralizzare l'azione delle masse, NON SONO L'EQUIVALENTE DEL FATTO SPAGNOLO (sono io che sottolineo))). Malatesta osservava che sarebbe stato preferibile che la monarchia spagnola fosse caduta in seguito ad uno sciopero generale o ad un'insurrezione armata: che il fatto che il movimento che aveva assunto forme elettorali era un brutto sintomo; ma concludeva: « meglio questo che niente ». Abbordando il tema delle elezioni per la Cortes Costituentes, Malatesta diceva: « Qui si- tratta veramente di un corpo legislativo che gli anarchici non debbono riconoscere e all'elezione del quale non debbono partecipare. Naturalmente, se vi deve essere una Costituente è preferibile che essa sia repubblicana e federalista e non monarchica e centralista; ma il compito degli anarchici resta quello di sostenere e di dimostrare che il popolo può e deve organizzare lui stesso il nuovo modo di vivere e non sottomettersi alla legge. Ed io credo che si possa meglio obbligare la Costituente ad essere meno reazionaria possibile e ad impedire di strangolare la rivoluzione agendo dal di fuori piuttosto che dal di dentro ». Malatesta diceva che gli anarchici spagnoli avrebbero dovuto opporre alla Costituente dei Congressi permanenti (locali, provinciali, regionali, nazionali) aperti a tutti, congressi che, appoggiandosi sulle organizzazioni operaie, discutessero tutte le questioni interessanti la popolazione, prendessero tutte le iniziative necessarie (espropriazione, organizzazione della 22 BibliotecaGinoBianco

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