Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

606 BEATRICE CENCI pietà dei parenti, die casa Cènci in Roma ed altrove annoverava nobilissimi, e potentissimi. Fatto sta, vite questi venticinquernila scudi non 'tuono pagati; anzi crescendo ogni giorno Pabbominazione nel pibblico per vedere la massima parte dei beni di casa Cènci arrtffata dalla famiglia Aldobrandina, il Papa con atto del 9 ligio 1600 ebbe a restituire i tigli di don Giacomo nel possesso di parecchi beni confiscati, come quelli che andavano sottoposi a vincolo di fideicommisso, non senza però il compenso di buena somma di danaro, come si rileva dal mandato per transiger( conferito a monsignore Ferdinando Taverna, nel quale occorroio le seguenti parole: « Pro . .aliqua conciecentiori Camerae p‘emiaria summa per 'eosdern Iacobi filios persolvenda transigas », Nel luglio. .poi del 1601, instando più urgente assai la mededma causa, e' fu mestieri aprir di nuovo la mascella al mastin ! e rendere tutti gli altri predii , tranne lo immenso feudo di ' sale di Torre Nova, di cui il Papa era stato sollecito a investireGiovanfrancesco Aldobrandini pel prezzo simulato di scudi nlsrantunmuia. Morti Clemente VIII e Paolo V, Luisa. Vellia, la r orosa vedova di don Giacomo, alacre a recuperare la mal lta sostanza dei figli, dimostrata la iniquità di cotesta vendít richiamandosi di notoria ingiustizia sofkrta, domanda la rest uzione, o la facoltà di dimostrare la frode, e la lesione enorn ssima dello istrumento contro Pup issa Aldobrandina, Paolo Bo hese, ed altri mentovati nella supplica umiliata .a Gregorio XV Altre memorie di queste contestazioni non mi è riuscito trovtre; ma le liti fra gli eredi Cènci, Aldobrandini, e Borghese àl''arono secoli- e non sono bene quaranta anni, che i tribunali i Roma udirono rinnuovarsi l'antica querela fra il Principe Bor lese, e il Conte Bolognetti Cènci. Laddove poi sembrasse a taluno avere io proceduto con leggerezza incolpdo di tanta infamia la memoria .di questo Pontefice, io vo' ',11.' egli ponga il pensiero 'principalmente a due cose, ed è: 4 prima, che nè nuove nè rare apparirono siffatte infamie nell Corte Romana; la seconda, che quando l'oro del condanna° si versa nell'arca del giudice, a questi sta con prove linpidissime chiarire le genti, eh' egli non fece causa comune c:)1 boia. ut (0,U O Pl" St O •i".5. r• O 04) .94SIS

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