Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXXI. - ULTIMA ORA 589 bensì testimone della strage. La strage fu compita, ma .egli non la vide. Dalla via di San •Paolino sboccano sopra la piazza del Castello Sant' Angiolo, altrarnente detto Mole Adriana. I riti funebri dei .pagani furono aboliti da Cristo, e non pertanto i suoi sacerdoti continuano a svenare sopra cotesto sepolcro Vittime di schiavi, che intendono riscattarsi . dalla servitù. Un giorno la vittima sagrificherà il sacerdote, ma rimarrà illeso il Dio. In mezzo alla piazza sorge il palco, e quivi sopra una panca e un ceppo; sul ceppo una Mannaia.- I raggi del sole declinante illuminano il ferro forbito, che par di fuoco; gli occhi di quelli che lo guardano ne rimangono feriti. Il popolo denso e stipato ondeggia come campo di biada matura battuto dal vento della canicola: per cotesto moto si comprendeva quello essere il regno delle tempeste, ma in quel momento la procella taceva. Arrivata la processione presso la cappella di San Gelso, dove stava esposto il Venerabile, (stazione ultima dei Condannati che qui dentro, adorando, dovevano aspettare di venir tratti di mano in mano al supplizio) ecco cotesta massa di popolo incomincia a infuocarsi, ed a . ribollire a mo' di bronzo liquefatto per fondere campana, o cannone; chè gl' istrnmenti di morte, o di pietà si compongono dagli uomini col medesimo metallo! — Dati' alto si vedeva la gente fuggire qual da un lato, qual dall'altro, e respinta respingere; sicchè il moto si propagava lontano. Un pugno di uomini, distinto col paMpano al cappello, si avanzava chiuso e taciturno, menando colpi di stile a diritta e a manca. Quanta, e quale si spargesse dintorno la paura, quanto lo scompiglio, e come alte e disperate rimbombassero' le grida, non sono cose che • le si possano convenientemente con Parole significare. Gli scudieri tentavano sospingere i cavalli, ma questi spaventati ricalcitravano: gli sbirri, come Mero che sanno quanto peso di odio si aggravi sopra lo- infame loro capo, attendevano a mettersi in salvo. Fratelli della Misericordia, sacerdoti, torcie, Cristo, gonfaloni, ogni cosa a rifascio. Mastro Alessandro, ritto su .la carretta, si teneva sempre sotto mano Giacomo e Bernardino Cènci, come falco che siringa due passeri fra gli artigli. Mirabili gli atteggiamenti ed i segni della passione, così degli uomini come delle donne, dai veroni, dai tetti e dai palchi; pietosissimi i guai della gente sbattuta su la piazza: alcuni calpestati, altri Soffocati morirono: donne gravide si sconciarono: parecchi perfino, o per Io spavento, o pel calore del sole ,che picchiava loro sul capo intensissimo, o per ambedue queste cause, ainmattiroho. Per 'arroto al tramestio al-

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