Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

580 BEATRICE >CISNCI nosceresti - come io n' esulti più di 'te. il Signore incomincia a placarsi meco, poichè si -degna mandare nn altro, padre ai miei figliuoli. Prendili dunque in custodia, giacchè -tu li puoi ricevere: io raccomando a te il sangue mio col medesimo affetto col quale raccomando al Creatore l'anima mia. — Giacomo, rispose Bernardino abbracciando le ginocchia del fratello, io ti giuro 'di far voto di castità, onde altri amori non mi disturbino dallo avere pei figliuoli„ che mi lasci, viscere, di padre. — Ed ora sia benedetto Dio. Signori, possiamo -andare. Uscita fuori del cortile la processione s' incamminò verso Santa Maria in Posterula, dove allora restauravano il- collegio dei Cefestini, chiamato poi, dal nome del papa regnante, Clementirto. A. mezzo la strada dell' Orso il carnefice sbarrò- la cappa a don Giacomo, facendolo rimanere ignudo fino alla cintura: poi, dato di piglio alle tanaglie roventi, strappò un lembo della carne di don Giacomo ... Le carni sotto l' ardore del ferro Si aggricciarono; il ferro fumò, una piaga atrocemente dolorosa si aperse, e mandò leppo insopportabile. Cuore, vista, udito, odorato rimanevano del pari Bernardino balzò in piedi furioso, e tentò .con le nude mani afferrare le tanaglie infuocate; . ma il carnefice le trasse indietro: allora egli, compresa la inanità dei suoi conati, gittandosi in ginocchioni con le mani giunte supplicava: — 'O, per pietà, non lo toccate; basta; troppo a lui... per le piaghe di Gesù, qualche cosa date anche a me. E siccome mastro Alessandro, celeste preghiere non badando, tornava a rínnuovare lo strazio, Bernardino gridò : — Per pietà, signori fratelli, mi ridieno le tavolette.., che io non vegga... non senta... oh! oh! mi si .spezza il cuore... E il- 'fanciullo cadde svenute. Don Giacomo ..stringeva quanto più gli era dato le labbra, o la pelle delle guance insinuava fra -i denti, _sicchè ne aveva la bocca piena di sangue; e ciò faceva per .non - gemere. Ma giù dalla- fronte grondava il sudore a pioggia, i capelli 'dritti come istrice, convulso tutto, singhiozzava talvolta, ma non gemeva. fu questo modo lacerato oscenamente, il misero pro-cedeva per le piazze di Nicosia e Palomba fino . alla chieSa di Santo Apollinare donde piegarono a Piazza -Navona, anticamente Circolo Agonale, e quinci 'per San Pantaleo,. li Pollaccbi, e piazza delle Pallottole fino a Campo di Fiore, mercato • dei rigattieri, dove per privilegio si giustiziavano i condannati dal .tribunale del Santo Ufficio.

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