Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

5'78 PEAT P. TCE CÈNCI Giacomo si fermò sopra - la soglia della stanza, che abbandonava, testimonio delle sue inenarrabili angosce, e proffeisì queste parole: - Settantasettg volte rnaladetto l'uomo, che condanna l'uomo a disperarsi l' anima 'dentro cotesto avello; quegli che con una spinta lo precipita nel sepolcro, sia maladetto sette volte soltanto. Le campane continuano lo squillo degli agonizzanti; i tamburi suonano scordati; il cielo e la terra pareva che con quei suoni si scambiassero l'annunzio che la strage stava per compirsi, e ne rimanessero sbigottiti. Giù nel cortile stavano attelati parecchi squadroni di micheletti a cavallo, e un nugolo di sbirri a piedi, é poi i fratelli della Misericordia, e il carnefice, e i valletti del carnefice, e tutto insomma il desolante apparecchio di forza, del quale ha bisogno di circondarsi la giustizia, — quando non è. giustizia. Bérnardino guardava tutti cotesti oggetti 'a modo di smemorato. ma più particolarmente fissò due carrette, dov' entro fornelli di carboni ardenti si arroventavano tanaglie dì ferro; e curioso, secondo la indole dei fanciulli, domandava: — Giacomo, e coteste tanaglie a che devono servire? 'Giacomo non rispondeva, e la più. parte deifratelli della Misericordia sotto il cappuccio lacrimava; ma il giovanetto insisteva inquieto — Io io vo'sapere; dimmelo,,su, Giacomo: non creder mica di farmi paura; tanto., che io: devo morire lo so. — T' sono per noi, — rispose Giacomo; e più . non potè dire. Oh! Io non credeva mai che meco ci fosse bisogno di tanti arnesi; con me è presto fatto; lo vedi, ho il collo sottile come un giunco: il boia non avrà a durare molta fatica, io penso. Ancora guardò un chiodo, un mazzuolo, ed un tabarro rosso trinato . di oro, oggetti tutti che, come corpi di delitto, venivano trasportati sopra una delle carrette per essere esposti.al pubblico. Giacomo, o non ti par egli cotesto labarro quel desso che adoperava il nostro *signor padre? Decisamente il mantello <rosso ci perseguita. • I confortatori , a impedire chè l' attenzione del fanciullo .dívagasse dalla meditazione religiosa, posero a lui come al fratello le tavolette., eh' erano juna maniera di cassette di legno in cui introducevano il capo dei pazienti, tenendone obbligata la vista sulla immagine del Crocifisso, e sopra certe devote orazioni fatte al caso da un dotto e pio cappuccino, incollate dintorno alle pareti. Il fanciullo strillava urlando gli togliessero cotesto

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