Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

38 BEATRICE cioci pallidi venduti, Donde - mosse ella? Gli occhi nen possono distinguere nè da qual parte venne, nè da - cui. 1 labbri che la profferirono schifano la luce: fra le ombre, in alto della sala, S' intende un mino agitare le membra gravi. Da lui per certo si partiva cotesta voce, e t giudici lo hanno pensato; sicchè tutti assorgendo in piedi da quella parte .hanno appuntato !o sguardo. E chi è colui, che anche in Roma ha comando? Egli è il sacerdote scettrato, il Vicario di Cristo Redentore, quegli che faccia a faccia favella Con l' Agnello di Dio, che immolò se stesso alla salute degli uomini... E chi altri, tranne che lui, avrebbe osato in Roma favellare di morte? Disperatamente il preside afferrò la penna: abbrividendo la intrise nello inchiostro,, che gli parve sangue; abbrividendo firmò... ma pure firmò; e poi, senza piegare il collo, così obliquamente can la mano sospinse . it foglio al suo collega, e questi firmò,, e fece come quegli ,• e così gli- altri. • Se gli-Angieli videro cotesta infamia, certo piangendo si copersero• gli occhi con le ale. Ma essi firmarono-, • pei uscirono. Clementer VIII scese • con pesanti passi dal trono, si accostò alla tavola, -stese a stento la mano trafitta dalla podagra alla sentenza, e poi gemendo di angoscia se la ripose nel seno cóme un pugnale. .1 giudici si separarono muti, ognuno detestando se -stesso e gli altri. Nel buio della notte chi pla chi là andò studiando il passo, a mo', di ladri paurosi di essere incontrati, dal bargello. Tutti- riceverono il prezzo del -sangue: promossi a carica più eminente, ebbero stipendio maggiore: •IleSSUDO sentì :la verecondia di •Giuda, riportando i danari al sacerdote; • nessuno il rimorso di lui-, impiccandosi al primo albero che si parò loro davanti per la via:. vissero, e morirono disprezzati e aborriti per di dentro; piaggiati, da cui ne aveva bisogno, uer di fuori; e venuti a morte, 'con meno di uno scudo i pdrenti comprarono un epitaffio da • dozzina, il quale, inciso sopra una•lapide quattro volte più .grande -.di quella che- per molto 'spazio di tempo coperse in Roina le ossa di Torquato Tasso, ,faceva fede cotesto carcame essere 'appartenuto 'a •magistrati integrrirni, della patria e della umanità benemerentissimi.- Ma 1' artiglio, che gli straziava fra la camicia 'ed ,. il- petto,.• non compariva di fuori; i loro tormenti non .ebbero, e non potevano avere ,consolatore: soffrirono muti, nè osarono levare neppure un gemito et' sospetto che I' eco lo raccogliesse,. e lo rincacciasse loro nel volto come un' accusa. Adesso cotesti giudici ,da secoli furono giudicati. Torciamo lo sguardo dal loro destino, imperciocchè quei ribaldi non meritino nè alleo una inaladizione. 9

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