Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

494 BEATRICE de.NCI a gridare altro; e ci toccherà a farne una specificazione, come qualmente un monetaro falso l' abbia donata a Tegolino, 'depositandola in mano del bargello del rione perchè non ci caschi su le spalle qualche grosso malanno. Misericordia! Moneta falsa! Niente di Meno'ché forca e squarto a cui fosse trovata addosso; — e se la 'mise in taSca. ' Ma a Tegolino garbava poco, anzi punto, cotesto tramestio; e rivoleva la Moneta perché fosse stata donata a lui, e perchè, intendeva portarla alla mamma » onde se ne comprasse una gonnella, chè la povera' donna si Peritava a uscire di casa con quella che aveva addosso logora,' e rattoppata. Fiato perduto! -Gli altri per preci non dimordevano, e per di più lo straziavano can i motteggi; sicché il fanciullo prese ,a piangere ed a. strillare per Mado, da muovere a minore tutto il vicinato: • In questa ecco apparire sopra la soglia dello studiò, sdegnoso in vista, un persinaggio abbigliato da prete, di cui l'aspetto Però' sembrava' in guerra aperta col suo vestito: alto era e robusto; alquanta calvo sul sommo del capo, ma circondato da tino orecchio 'all'altro di capelli neri a zazzera; neri, folti, e dritti aveva i Sopraccigli, all'ora aggrottati; una ruga sorgendo perpendicolare dalla radice del naso s'inoltrava per Mezzo della fronte, l'occhio di pupilla vivissima, e verdastra; le narici . mobili, le labbra timide,' è' accese in bel 'vermiglio; le 'guance, tinte. ordinariamente in isciamito, ora per collera avvampanti di fiamma. — Che scandalo è questo? — tuonò con voce di rimprovero. Gli scrivani, colhé i ranocchi se odano cosa onde abbiano paura cessano il gracidare importuno, e tuffansi nell' acqua' paludosa, chinato il capo non fiatavano verbo. Tegolino si rannicchiava presso le gambe dell'avvocato Farinaccio, in quella guisa elle i pittori Sogliono dipingere l' aquila ai piedi di Giova. Ma il Farinaccio, per nulla placato dalla subita sommessione• di costoro, interrogò Tegolino della causa del trambusto, ed egli ingenuo gliela'espose; aggiungendo che rivoleva la moneta per portarla .a mamma, che difettava di veste da comparire alla messa. — E per qua!' causa voi altri avete involata la moneta a questa ragazzo? La domanda era Valla agli scrivani; ma 'dimorando a parlare, Tegolino rispose per loro: — Perch'e prima dicevano' eh' ella era falsa; e poi sottovoce avvertì Luparino, che sarebbe stato meglio comprarne tanto vino di Orvieto, e berselo in Compagnia. • Prospero consentendo alla sua piacevole natura, mutata di subito la collera in riso, riprese:

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