Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXIV. - IL SAGRIFIZIO 49i e la paura di perdere frutto, e capitale; per la qual cosa egli teneva per fermo, che anche alla spada di Alessandro Magno sariasi torto il filo, se si fosse provata a tagliarlo. E nonostante ciò, sotto quel cumulo di vizii si trovava rannicchiato un ottimo cuore propensissimo ad atti generosi, purché brevi, e di sagrifizii, a patto che non lo stogliessero di soverchio alle sue passioni dominanti. Pronto a sdegnarsi e del pari sollecito a placarsi, passava dal pianto al riso, e sopra tutto oblioso di qualsivoglia più lugubre caso; avvantaggiandosi con lo esempio del re David, che digiunò e pregò finchè il figlio avuto da Bersabea stette infermo, e morto poi si levò dal pavimento, bevve e mangiò dicendo: « Salute ai vivi, e buon viaggio ai morti! » Ora vuolsi sapere come sul declinare del mese di agosto , certa mattina un carbonaro, lasciando alla porta dello studio dello avvocato quattro muli carichi di balle di carbone, entrasse arditamente nell'anticamera con ambe le mani nelle tasche delle brache, e il cappello piegato sopra un orecchio in sembianza di duca. Gli scrivani, vedutolo con la coda dell'occhio, non si mossero, e continuarono a scrivere senza mai levare il capo di so, pra la carta. — Oe! Ci è avvocato? — Qui no... a casa forse... -- Io vi domando se sia qui, non a casa. — E se ci fosse! O che volete che compri carbone nello studio? Ditemi, sareste di quelli che credono che si arrostiscano i clienti? — Dio me ne guardi! Solo ho inteso dire, che qualchevolta si spellino. Ma ciò non monta; — districhino la lite San Lorenzo e San Bartolommeo fra loro; io non vo' vendere carbone al signor avvocato, bensì ho da parlargli di un mio negoziuccio... — Voi!.., propriamente voi? — Io... propriamente.., io. Ó che ci è egli di strano? Si parla al Papa che ha gli orecchi nei piedi, e non potremo parlare all' avvocato Prospero Farinaccio che li porterà, io mi figuro, attaccati alla testa? — Ma lo sapete voi chi sia il clarissimo signore avvocato Farinaccio? — Sicuro eh! che lo so. Egli è un uomo come me: sarebbe forse nato dal Colosso del Montecavallo , o si vanterebbe cugino del re Porsenna? Su, via, andate ad annunziarmi, eh' io so che è in istudio. — O il nuovo pesce, ch' è capitato stamattina!, mormorò sommesso il primo scrivano, e poi a voce alta soggiunse; ha gente ».

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