Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

4 64 BEATRICE C,ÙNC1 avvincessero. La mia storia torc,erà lo, sguardi) •sPaventato dagli sbirri , che vegliavano accanto alla misera vergine, i quali di tratto in tratto l' andavano urtando nei fianchi, onde con inau- dito spasimo sopra la cuspide -del sedile dondolasse, o nell' acuta spalliera percuotesse. La mia storia non dirà come il carnefice magro Alessandro, due volte almeno per ora, avesse Commissione di sollevarla con tratti di corda; e 'lasciarla quindi, cascare a 'piombo sopra il sedile angoscioso: ed 'egli, come gli era -stato ordinalo adempiva: o che cosa poteva fare? Troppi erano. gli «Chi &é lo guardavanò • attorno; e •poi, a' lui: non era .dato nmStrare la sua tenerezza .senonchè mandando ..per linea rella il paziente alla morte,'eremovendo il' lussurioso, e il vano dei mari-- rii•: oltre -ciò ne• poteva, .nè farse voleva; pietoso era,. Ma boia. Intriso di 'sangue il pane quotidiano che lo 'nudriva ; e più infami, più atroci, più scellerate cose, che le sue non, erano., , da• persone a lui maggiorenti si commettevano tutto :dì allora, e tutto dì si commettono anche. adesso per unlozzo di pane', xlestinato a mantenere •per brevi • istanti una vita • di verme -per un 'mondo di :fango. La storia mia tacerà -le -scede turpi, vituperi, le oscene allusioni prodigate alla santissima fanciulla da tutte Meste'. belve dalla faccia umana,' e sopra tutti dal noé• tara Ribaldella, che riverberava come specchio, l' anima del, Luciani: — tacerà del frequente ,apparire che fece, anche nelle ore più tarde della notte , il presidente , Lucizini infellonitiy della di-. vina costanza di Beatrice, e il perpetuo digrignare, fra i •denti di 'costui • i< stringete più forte, squassate più spesso »t — tacerà le lacrime ardenti, il freddo sudore, li spasimi ineffabili •,. gli spessi 'svenimenti della fanciulla, e la pietà crudele dei , carnefici nel ritornarla .con sali e -spiriti ai• sentithento delle angosce: no; quelle cose che • i vicari di Cristo sopportarono ;:• e non .solo sopportarono ma consentirono e' promossero, oggi la penna abor-, lisce di scrivere, e lo inchiostro tracciandole ..diventerebbe. rosso per la. vergogna. Dirà ella piuttosto del coraggio sopraumano e della costanza della incita donzella, la quale nonostante la int, mensità del suo martirio rimase ferma nel proponimento.' di ,mo4 rire in mezzo ai cruciati, anziché contaminare la sua fama •con la- confessione di • •un miSfatto , .ch' ella non aveva commessa. Tolta ;quasi spirante dalla tortura lei 'portavano di nuovo al carcere, e quivi •adagiav.anla sul letto.. • Colà fu lasciata stare due giorni: la sua intelligenza, ora iu minosa, • rischiarava • il dolore - percorso; e il tratto di gran lunga più amaro, che le rimaneva . a. percorrere, ora le s'•intenebrav•a circondandola di trepidante incertezza: così il fanale di una nave

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