Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

462 BEATRICE cif,Nci modo poi fra coloro che chiamansi sacerdoti della pulizia, senza dubbio in allusione al costume dei sacerdoti pagani, di scannare e divorare le vittime, in ciò costoro trovano il tornaconto; onde siffatta pratica, nata dalla natura,' essi rinforzano con l'arte: dacchè in questa. guisa primieramenté non consumano olio a stu-: diare, con vantaggio così della economia come della salute; in secondo luogo schifano la noia del contradire, e i pericoli della opposizione; per ultimo, leggieri e galleggianti, si trovano a poco a poco trasportati alla riva della buona pensione con la ,croce, o senza. E il vUlgo non li guarda in cagnesco; anzi gli accarezza'; e li vezzeggia col Atomo di buoni figliuoli: quel vulgo, che non distingue tra bontà che delibera, e vuole; — bontà di pendolo, ché oscilla quando riceve la pinta, -- e bontàt di cappone perchè nacque cappone, e l'hanno .accapponato, • • Ecco. Beatrice davanti al presidente Luciani. Atrocementebarbaro fu lo spettacolo., che fece trovar acuto solletico nel contmw plare nei circhi fiere duellanti contro fiere, uomini contro un:- mini, od uomini contro belve: però sovente pari erano' gli argomenti di difesa; e se talora impari, la disperazione più di una' volta domò la forza feroce, e fu veduto il condannato spingere. il braccio -ignudo nella gola del lione., e soffocarlo. Ma egli è. troppo più laido, e schifo spettacolo esporre una creatura stretta' di ceppi alla rabbia, quanto quella delle belve bestiale, ma più ingegnosa assai , di un uomo che si chiama Gitidice, il quale lo si muove contro armato di terrore, circondato di. forze insuperabili, accompagnato dai tormenti che neppure il demonio avrebbe sapute .ricavare dalla corda, dal ferro, e dal fuoco. -- Accusata! — incominciò il Luciani con certo suo. piglio piebelamente acerbo, cht ci per avventura immaginò rendere Solenne,.— udiste altra volta le imputazioni che vi vengono apposte; desiderate che vi. sien,o rilette? -r Non fa mestieri; le sono cose, coleste, che udite . una volta' non si dimenticano più... Specialmente poi quando le abbiamo commesse...Ora .io vi' ammonisco,‹ conte pel deposto dei vostri medesimi 'complici voi siate pienamente convinta della vostra empietà; cosicchè la giustizia, a rigore,' di termine potrebbe molto bene farne a meno.. E allora, perchè con. tata insistenza me lo'domandate voi?' Ve lo, domando per la salute dell' anima vostra; perciò.' come cristiana e cattolica, quantunque indegnamente lo siate, dovreste sapere, che morendo senza confessione voi infallibilmente andreste perduta. .oine! la cura che voi,. signore, dovreste porre alla salute,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==