Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

436 IMATRlier dINCI — 'Desiderate tabacco? - interruppe il 'notare amico dell or- dine, il quale. aveva nenie Bambagino Grifi; e pavoneggiando mostrò una magnifica scatola. • — Stupenda! Superba! - esclamarono a coro l circestanti. Questa è muova di zecca. 'A quante siamo' arrivati? — Me ne mancano dodici per compire le trecentosessantacinque, dove mi fermerò, Lo' Eminentissimo' Cardinale Evangelista Pallotta, per quanta industria ei 'abbia adoperato, è giunto a trecento solamente; e poi, salvo il debito ossequio, egli le compra a gatta in sacco, e, sto per dire, come le penfiele, purchè appaiano di forma diversa; nia ió, signori, ne ; laddove non Sino •tabacchiere storiche, e le non mi 'Vengano profferte coi certificati autentici della loro celebrità, anCorchè fossero di oro é di argento . non Mi degnerei classàrle in collezione (8). Ne possiedo una... una sola, che 'non cambierei col bottone, del . piviale di -gala di. Sua Santità; - mi fate celia! • Se ne serviva •il glorioso .imperatere Carie 'Quinto' 'nel 'convento di San Giusto, Cd io potei acquistarla da un religioso di santa' Vita dell'ordine , dei Girolamini in baratto del naso di Santo -Serapione, devota reliquia conservata ab aittiquò in caSa. dei Grifi..• .E' questa qui, di cui vi credereste voi che fesse fattura?5eritite veli! nientemeno che di Benvenuto Cellini... — Mastro Alessandro, avete insaponato la corda? domandò il giudice •Luciani intasiidito al carnefice, il (pile col capo . gli rispose di sì. — Osservate, continuava il notar° Grifo esaltandosi, il por- tentoso magistero, e il sottile lavorìo di niellò. E ,a imrna- ginereste voi che fosse appartenuta? Io ve lo 'dirò di un tratto. A. monsignore Duca di Guisa' Enrico lo .sfrégiato; e la ebbi' da certo padre, Minore Osservante che a Blois 'gli' diede-P olio santo, quantunque lo rinvenisse già spedito nell' altro mondoseonla unzione di cinquanta tra spadate e colpi di alabarda. 'Adesso' vi racconterò il modo col quale venni in possessione di. tanto tesoro... — Lo illustrissimo signor Presidente! — gridò un usciere spalancando la porta; e tutti, tacendo, Si Volsero a 'quella parte donde si affacciava il sole. Ulisse. Moscati si fece innanzi Con passi gravi, e. lenti.' Cotésto suo incesso non precedeva da, burbanzeSa jattanza: inalgrade il lungo, esercizio della sua professione infèliCissiìna, nello accostersi al banco dei giudici egli erasi senipi:e Mai sentito compreso da ribrezzo. Teneva il calaci :Chino, e gli ()echi intenti . alla 'terra;Fge- mendo anima cercava colà gli oggetti della sua . 'terierezza, la moglie lilmta e la figlia trilustre cliC, ‘geoléndo-ila .Ptésg0 "la ma-

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