Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XX. - LA NOTTE SCELLERATA 367 'cene le carte il Curato, e tutti-insieme stavano speculando, -come diavolo, mai cotesto corpo avesse potuto rimanersi così .penzoloni per aria; ma ad interrompere cotesté indagini importune sopraggiunse un 'servo da parte di sua Eccellenza la Contessa, che gl'ínvitava tutti a entrare in palazzo. Andarono, e trovarono donna Lucrezia inconsolabile, giusta il costume di tutte le vedove consolabili o no, la quale dopo favellato un pezzo, interrotta ad ora ad ora da lacrime, e da sospiri del miserando caso, - ordinò al Curato apparecchiasse al defunto funerali quanto • meglio sapesse magnifici ; e corrispondenti alla nobiltà, e 'potenza della famiglia Cenci invitò -poi i montanari di convenire incappati alla ròcca -per associare il morto;. promettendo elemosine larghissime in sollievo delle povere'faniiglie, affinchè 'pregassero pace per cotesta povera anima. - Uscirono pertanto edificati della • pietà di Sua Eccellenza, • e per la strada non rifinirono di magnificare la Mansuetudine e la benevolenza sue. Quando tornarono per levare il corpo del. Conte lo trovarono non pure 'calato dal sambuco, ma •chitiso; e confitto dentro due casse di rovere.

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