Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAPITOLO XIX. LE FANTASIME. • Tra male gatte è capitato il sorm DANTE, Inferno. Appena il vecchio masnadiero aveva cessato di favellare, che una voce sonora e argentina rompendo i silenzii della notte, portò agli orecchi dei banditi questa canzone: Avventa le zanne, Atterra lecciòli, Nocciòli corniai, Fa il bosco tremar. — Non vi muovete, disse Orazio ai compagni, che entrati in sospetto già già ammannivano le armi: egli è l' amico nostro; il sordo—muto della Ferrata: egli non possiede in questo mondo nulla, eccetto voce e miseria; e la prima voi non potete, e la seconda voi non gli volete togliere. Infatti indi a breve comparve il garzone della Ferrata, il quale oltre la età scaltrissimo, aveva trovato il suo conto a fingersi sordo—muto, e idiota, e così prese a interrogarli: - Marzio dov' è? — Se ce lo insegni noi te lo diremo. Questa è l'ultima notte del nostro obbligo di aspettarlo; o viene in breve, o non verrà più: il meglio, che tu possa fare, è di attenderlo qui con noi. — Questo è guaio grande: che importa pescare,'se non si bada alla rete? - Vien qua, fanciullo, e cantaci la tua canzone; intanto Marzio potrebbe venire. — Oh! vi pare egli? Ella è una canzone composta da qual-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==