Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. II. ILPARRICIDIO 31 non si rimase qui, e volle acquistarsi eziandio nome di rigido vendicatore del suo sangue: e allora assediò la giustizia onde si facessero ricerche sottilissime; non rifinii mai di lagnarsi della oscitanza della Corte, e giunse perfino a promettere una taglia di ventimila ducati al denunziatore secreto, o palese del colpevole. Così i nostri virtuosi padri ebbero in sorte di godersi in tempo utile il bene dei morti in santissima pace. — Ah! , dando si del palmo della mano su la fronte, esclamò il Santa Croce, voi siete pure il degno valentuomo, signor Conte! lo . mi vi professo schiavo a catena. Questo appunto è il partito che mi sta proprio a taglio. Ma qui non è tutto. ; voi porreste il colmo alla beneficenza vostra e all'obbligo mio, se vi degnaste chiamare da Bocca Petrella qualcheduna di quelle brave persone, che incaricate di simili tal ori ... — Di che lavori, — di che persone andate farneticando voi? La matassa è vostra; a voi sta trovare il bandolo per dipanarla; badate che il filo non vi tagli le dita. Noi non ci siamo visti, e non ci dobbiamo più rivedere. Da (pii innanzi io me ne lavo le mani come Pilato. Addio, don Paolo. Quello che posso fare per voi. e farò, sarà pregare il cielo nelle mie orazioni ond' egli vi assista. Il Conte si_ alzò per accomiatare il Principe; e mentre con modi cortesi lo accompagnava alla porta, andava ruminando fra se questi pensieri: e poi vi ha• taluno che sostiene, che io non avvantaggio il prossimo! Calunniatori'! Maldicenti! Più di quello che mi faccia io è impossibile. Contiamo un po' quanti stanno adesso per guadagnare in grazia mia. Il becchino in primis; poi vengono i sacerdoti, che sono il mio amore; succedono i poeti per la elegia, e i predicatori per l'orazione funebre; seguita mastro Alessandro il giustiziere, e finalmente il diavolo, se diavolo vi ha. — Frattanto arrivati alla porta il Conte aperse l' uscio, e, licenziando il Principe col solito garbo pieno di urbanità, aggiunse con voce paterna. — Andate, don Paolo, e Dio tenga nella sua santissima guardia. Il Curato, udendo coteste parole, mormorò sommesso: — Che degno gentiluomo! Si vede proprio che gli partono dal cuore.

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