Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVII. -IL TEVERE 295 chioro che mio padre mi odia con tutti i sentimenti dell'anima e del corpo, ed io per necessità mi trovo condotto a dargli frutto corrispondente al seme. Posto che le cose rimanessero a questo punto... oh quanto è incomportabile affanno dovere odiare il proprio genitore! Ma qui non si fermano: egli mi perseguita, m' infama, e mi travolge nella disperazione della miseria. Se la mia anima si accomodasse a questo carico, un giorno mi avverrebbe di contrastare ai cani le immondezze che gettano per le strade, o morire di fame sotto il portico di una chiesa. Se, all' opposto, l' anima deliberasse sforzare il destino, ecco mi trovo attraverso la strada la vita di mio padre, io la calpesto, e passo; che cosa mi aspetta dall' altra parte? Forse il patibolo, certo il rimorso, e la eterna dannazione. Luisa ha inchiodato il mio nome su la gogna, e vivere e soffrire sarebbe un prestare la marca del mio casato ai figliuoli che non nascono da me. Bel mestiere, per dio! I fanciulli m' inseguirebbero con gl' improperli per le vie; gli adulti mi tentennerebbero il capo dietro come a miserabile ribaldo. Potrei vendicarmi; — sì, alzare la mia vergogna come un gonfalone perchè possano vederla anche i più lontani. I tempi non somministrano campo ad atti generosi, nè a studii onesti. La Inquisizione aborre gente che sappia; ella vuole gente che creda: or via, da bravo; consuma qualche rubbro di grano; divora qualche quarto di bove; per uno che sei popola il mondo di quattro, o cinque, od otto infelici; accendi parecchi moccoli ai santi, recita alcune dozzine di rosarii , e muori. Ma no..., ti si apre il cammino per farti degno di fama; con che? Con le armi forse? Ingiuria partorisce ingiuria; la maladizione scrive, e la vendetta legge. Con gli studii? Oh! questa è una via, che dalla ignoranza conduce diritto allo errore. Se ti mantieni ignorante, e tu cammini pel buio; se ti erudisci, l' anima si circonda col cilizio del dubbio. E poi, che cosa avvertirà i posteri del tuo sentiero nella vita? La lapide fmchè le grappe la terranno su per la parete, o fmchè i piedi non l' avranno logorata sul pavimento della chiesa. E ai posteri che cosa importerà dite? Importa a te dei tuoi avi? Non li conosci. Rei tempi che corrono, però, tu puoi scegliere tra la stupidità e la ferocia: — e se io non volessi essere stupido. nè feroce? Se

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