Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVII. IL TEVERE 219 la fama, crebbe spontaneo sopra l' ara di Augusto astutissimo fra i tiranni (1), e perchè non potrebbe tornare a rinverdire sopra le tue sponde, che un dì gli furono come terra sua propria? Nudrito di lacrime, innaffiato di sangue, il sacro alloro spiegherà di nuovo i rami trionfali per l' aria purificata senza temere tempesta di cielo. La rabbia dei venti non cesserà di combatterlo; ma le fronde sbattute tale manderanno un rumore pel mondo, che i Popoli, atterriti, tremeranno che incominci l' agonìa del creato! Oh! cresca l' albero divino, e possano i suoi rami circondare le tempie dell'uomo, che vinca così gli amici come i nemici in virtù: cresca, ma le sue fronde non s' intreccino più mai intorno alla spada del conquistatore per cuoprirne la punta mortale alla libertà dell'uomo. Di rado gli occhi di Dio si voltano alla terra, contristati per la nostra viltà; tuttavolta quando ci ve li piega essi avvampano la creta, e ne fanno scintillare le anime di Cammillo e di Scipione. O Signore! declina i tuoi occhi, e vedi se vi ha vituperio uguale al vituperio nostro: suscita qui *fra noi un' anima grande, che senta vera gloria essere quella di considerarsi particola della grande anima del mondo; un' anima buona, che sappia lo ingegno essere splendore della eterna tua faccia, riflesso nello intelletto umano per illuminare i giacenti nell' ombra della morte; un' anima feroce, che insegni ai violenti forza essere grazia dei cieli che solleva i caduti, e protegge i deboli. Una sola guerra è santa; e voi, fronde imperiture dello alloro divino, la vedrete: i destini vi serbano pel guerriero che combatterà queste battaglie, e pel poeta che le vestirà con la luce del canto. Noi, anime stanche, rose dalle cure ed estenuate dal dolore, che cosa ormai possiamo dare alla Patria? Augurii, e benedizioni: — gli ultimi fiori che cascano dalla sponda del letto dei moribondi! — Pure non li sdegnate... la benedizione di quelli che si soffermano su la porta dello infinito per riguardare con amore i superstiti è cosa santa, e porta buona ventura a cui la riceve devoto. O Tevere! Tu vedesti un Popolo uscire dal fianco dell' aspro figliuolo dello amore, allattato dalle mammelle di una lupa, drizzarsi sul Campidoglio, e quinci, guardata intorno intorno

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