Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XV. - AMMAZZATA DI VITTANA 259 vario finchè i suoi polsi avessero sentito spasimo di agonia; quando poi l anima stupidendosi si fosse adattata alla. sventura.., allora precipitarla per via di sangue nel sepolcro sanguinoso dei suoi. Un mostrarmi pronto ad eseguire ogni comando un consigliare astuto, un proporre immaginosi trovati mi acquistarono mano a mano la sua confidenza, per quanto può fidarsi costui, che sempre, e di tutti e di se stesso diffida. Ora immaginate voi quale sorpresa fosse la mia, quando conobbi nessunó maggicir piacere avrei potuto recargli come ammazzargli i figliuoli! Il suo odio snaturato vinse il mio; e dove pure io avessi continuato a portarvi rancore pérchè generati dal suo sangue,' o come avrei potuto tormentarvi più atrocemente di quello' che si facesse vostro padre? 'Alla ira subentrò una pietà profonda *per tutti, ed in ispecie per voi, signora Beatrice; ... perchè per voi, povera fanciulla , 'ho concepito una tenerezza... uno amore sviscerato, che mi rammenta la buona anima della defunta, e mio malgrado mi sforza a la- E, vinto dalla passione, Marzio fece atto di piegare le gi nocchia davanti a Beatrice; se - non ché questa con mutò pronta lo trattenne, dicendogli: — Su, Marzio, levatevi; la polvere non ha da prostrarsi al cospetto della polvere, e noi tutti siamo poevere ; - e poi soggiunse: Marzio, io vi raccomando di avverfire a quello che vi esce dai labbri; - ma con suono così dolcemente supplichevole, che Marzio non ne rimase Per nulla mortificato., — Gentil donzella, perchè voilete impedirmi di genufiettermi davanti a voi? Le cose sacre si adorano in ginocchio, e voi Pur troppo consacrò lo infortunio; - certo veruna creatura al mondo si rassomigliò, quanto voi, alla Madonna del Pianto. Non dubitate,- no; voi da me non' udirete parola di cui possano •offendersi le vostre orecchie castissime - voleva dire, che padre non possa favellare alla propria figliuola; ma lo esempio' del .Cènci mi ha trattenuto sopra i labbri il para gone. perchè non dovrò amarvi io, se tanto mi rammea-- tate la mia povera defunta? Ma la mia donna è morta ; e il

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==