Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. Y. -• L' AMMAZZATA DI VITTANA 25:1 La sera successiva tornai alla Querce della Vergine, e la fanciulla venne consolandomi col solito saluto, e altra, e l' altra poi. Che vi dirò io più? Durare un giorno intero senza cibo sapeva, senza vederla no. — Passò un buon mese senza che nè la fanciulla nè io, per tempo ventoso o per pioggia, ci rimanessimo da convenire tutte le sere alla Querce della Madonna; e per tutto questo spazio di tempo ella a me non disse altro, che: la Vergine vi consoli! ed io a lei: Dio vi rimeriti, Annetta! — Ella aveva nome Annetta Riparella, ed era del paese di Villana, figliuola di un pastore del contado. Certa sera, senza muovermi dalla selce dove stava seduto, con voce umile la chiamai: « Annetta, mettete giù la mezzina, se vi piace — e venite a sedervi presso a me, se non vi rincresce ». Depose subito la mezzina, mi guardò fisso negli occhi, e con le sue pupille condusse le mie alla santa Immagine della Querce. Io intesi eh' ella con quel muto linguaggio volle significare: mi metto sotto la, protezione della Madonna. — Allora io mi levai, la presi per mano, e, condottala davanti alla Immagine devota, le favellai così: « Annetta, dove andiamo noi? — Egli è vero, che camminiamo da un pezzo senza sapere dove dobbiamo riuscire? — La casa di mio padre abita gente straniera; su i campi, che furono miei, altri semina, ed altri miete. Di bene io nulla posso offerirti, e nulla ti offro. All' opposto, ascoltami attentamente perchè io non ti voglio ingannare: sopra la mia testa fu messa la ta- glia; tutta l' acqua che hai attinto alla fontana non baste- rebbe a lavarmi le mani.., non me le guardare, tu non vi puoi scorgere nulla; il sangue di cui vanno contaminate non possono vedere che i miei occhi, e quelli di Dio. Unendo la tua vita alla mia ti aspettano giorni di pericolo, notti di paura, tempi di patimento, e vita di vergogna. Ai figli, se mai ce ne desse la disgrazia, sai tu qual retaggio potrei lasciare io? Una camicia insanguinata. A te qual vedovile? Il nome di moglie dello impiccato. — Se do ascolto al mio cuore, vorrei che tu mi scegliessi per marito; se al mio giudizio, amerei che tu mi rifiutassi; però nè ti prego, nè ti sconsiglio: ho gittato i dadi, e accetto il tiro che mi manderh il destino:

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