Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XIV. - MONSIGNORE GUIDO GUERRA 239 si ruppe in minutissime schegge mandando faville; aggiungendo urli, e sacramenti da far tremare le volte del cielo. Ranchettando smanioso sopraggiunge don Francesco, e domanda: — Dov' è l' ammazzato? Lumi, qua, lumi - che io possa Vedergli le ferite; - lume, che io possa strappargli il cuore dal petto e sbatterglielo nel viso: dov' è l' ammazzato? — Egli è fuggito - rispose dolente Marzio. — Come fuggito! Non è vero ; egli ha da essere qui... egli deve essere scannato. Fuggito! Ah! cani traditori... voi lo avete lasciato fuggire. Di chi mai fidarci? La mano destra fa da Giuda alla sinistra... e di te, Marzio,.... di te da gran tempo sospetto... badati... chè i miei sospetti si traducono in punte di ferro... - Appena questa parola era volata, il Conte conobbe quanto incautamente l' avesse profferita ; si morse le labbra per castigarle di averla lasciata fuggire, e ingegnandosi subito di ripararne gli 'effetti, con voce più mite soggiunse: - Marzio, tu da un pezzo in qua mi riesci meno diligente a servirmi: io -non ti tengo: - quantunque se tu mi venissi a mancare mi parrebbe far senza una mano, pure amo meglio perderti, che provarti servo poco attento e poco fedele. Parola detta, e sasso lanciato non tornano mai indietro. I rabeschi sul fodero e le cisellature sopra la impugnatura non rendono meno tagliente il filo del pugnale. La parola del Cènci si era immersa nel cuore di Marzio come pietra nell' acqua; ma la superficie turbata appena, ritornò piana, ed egli rispose in suono di lamento — Dite piuttosto, Eccellenza, che vi ha preso fastidio di me. Questa è la sorte comune dei servi. Non vi è inchiostro che valga a scrivere durevolmente nel cuore dei padroni la lunga, e fedele servitù. Per una volta che la fortuna ti tradisca, ecco là la ingratitudine che con la spugna cancella ogni cosa: pazienza! ... domani mi torrò la vostra livrea. Corre un proverbio trito che dice, che in pellicceria non vi sono altro che pelli di volpe, e dice bene; imperciocchè gli uomini presuntuosi confidino troppo nello ingegno , nella

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