Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XIV. - MONSIGNORE GUIDO GUERRA -)33 Ma le acque flagellate dalla sferza del vento si arricciano come le vipere della testa di Medusa. Il riso della primavera, eh' è l'anima dei fiori, andò a rallegrare quella parte di mondo dove lo invita la gioventù del!' anno. L' autunno qui dona ai primi aliti gelati le sue foglie inaridite e gialle, — simile al vecchio avaro il quale sul letto di morte, tardamente liberale, spartisce il suo retaggio ai parenti accorsi all' odore del sepolcro — belve affamate, che 'divorano brontolando. Ella viene, misera! in traccia di un astro, che la guidi per tenebre più buie del cielo di questa notte infernale. Ella viene a cercare un fiore caduto dai giardini celesti nell' anima umana — la speranza. Fiore troppo spesso appassito nel calice, prima che dalle aperte foglie mandi profumo:.— fiore troppo spesso roso dal verme sopra lo stelo, sicchè colto appena lascia cadere tutte le sue foglie ludibrio dei venti, mostrando su la nuda . corolla una goccia di rugiada infeconda, — lacrima di amarezza pianta dal disinganno. E perchè , esiterò io a tenerlo più oltre celato? La figlia di Francesco Cènci va in traccia di un fidato amatore. E come, e quando ella sentiva amore? In qual modo l' amore potè mettere radice in cotesta anima desolata? — Sopra una roccia di granito incognita ad orma mortale, dove lo smergo si sofferma talvolta a riposare le ali, lieta e gentile io vidi ondulare la viola' alla brezza del Mattino. Chi portò lassù quel pugno di terra vegetale onde ricavasse nutrimento il fiore pudico? La Provvidenza; — che non volle creare deserto senza una fontana, alpe senza fiore, sventura senza conforto di consolazione. Ed il suo Amore era degno di lei. Monsignore Guido Guerra, secondo che ci vengono narrando le storie dei tempi, nato d' illustre lignaggio, fu grande e bello e di gentile aspetto; e, come Beatrice, di bionda chioma e di occhi azzurri. I costumi allora, io non saprei dire se più sciolti o meno ipocriti dei nostri, non si adontavano grandemente di prelati vaghi delle cose di arme, o di amore. Sovente i grandi dignitarii della Chiesa spogliavano l' abito clericale; le case delle amanti scalavano; cappa e spada vestivano;« si trovavano nelle battaglie 30

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