Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

230 . BEATRICE CÈNCI Dei quattro masnadieri compagni di Olimpio tre rimasero morti sul luogo; il quarto, malamente ferito, nel trasportarlo allo spedale spirò per la strada. Il Duca anch' egli rilevò una palla nel braccio diritto, ma sopravvisse. Dopo lunga procedura, dove confessò pianamente ogni particolarità del fatto, tacendo quanto concerneva il Conte Cènci , il Papa stette in dubbio se avesse a condannano nel capo, o alle galere. Però le rac-f comandazioni, che il Duca aveva in Corte, potentissime, e soprattutto la moneta largamente spesa tra i famigliari del palazzo, disposero il Pontefice a considerare .la gioventù del Duca,- la sua vita fino a quel punto incolpevole, la causa che lo spinse a mal fare prava- sì non esecranda, e il non consumato delitto; per cui ebbe commutata la pena. Quale siffatta commutazione si fosse, io trovo, non senza sorpresa, nei Consigli di Prospero Farinaccio, che lo difese. — Fu inviato ad Avignone governator9 pel Papa! Siccome le cose strane difficilmente si acquistano fede dove non vengano manifeste le cause che le rendono ordinarie, e naturali, così i ricordi dei tempi 'raccontati° come Papa Clemente fosse c2ndotto ad abbracciare simile partito dalla solenne avarizia che lo dominava, imperciocchè non assegnò stipendio di sorta alcuna al' Duca; anzi Io aggravò di tante 'spese oltre a quella di sostenere la carica con la splendidezza conveniente a gentiluomo romano, che tra per queste e tra il . danaro impiegato per liberarlo dalla condanna, la no- .bilissima casa D' Altemps ne senti scapito tale, che indi in poi non Si è più mai riavuta.

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