Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAPITOLO IL IL PARRICIDEO. tutta la Caina Potrai cercare, e non trove'rai ombra Degna più di esser messa in gelatina. DANTE. Marzio invitò il gentiluomo dal volto chiazzato di sangue a passare nello studio del Conte. Questi attendevalo in piedi; e tostochò lo vide, con bella leggiadria di maniere lo salutò dicendo: — Benvenuto, Principe; in che cosa noi possiamo avvantag— giare le comodità vostre? — Conte, ho da parlarvi; ma qui dentro vi è uno di troppo. Marzio ritirati. Marzio, inclinata la persona, usciva. Il Principe, andatogli dietro, si assicura se avesse chiusa diligentemente la porta; tira la tenda, e poi si accosta al Conte, che, maravigliando non poco di coteste cautele, lo invita a sedere, e senza far motto attende ad ascoltarlo. — Conte! sarà Catilina adesso, elle incomincerà la sua orazione ex abrupto. Però io vi dico ad un tratto, che estimando meritamente voi uomo di cuore e di consiglio, di mente e di braccio, a voi mi rivolgo per l' una e per l'altro, e spero mi sarete cortese di ambedue. — Parlate, Principe. — La svergognata mia genitrice, incominciò costui con voce velata, vitupera con sozze opere la casa mia ed anche un poco la vostra, pel vincolo di parentela che passa fra le no-

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