Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

BEATRICE Cìz.NCI «asse la testa a sterpare - qualche fronda, o pascere erba. Giungemmo ad un rio assai copioso di acque a cagione di una serra da mandare il molino. L'Asino vi si tuffa dentro: io ritiro le gambe per non 'bagnarle: ad un tratto la terra si sprofonda sotto di me, l'Asino scomparisce, ed io mi ritrovo vie)!' acqua fino alla cintura. 11 caso improvviso, il diaccio che mi corse per la persona, e più i pensieri che tenevanmi legata la mente, mi resero incapace a prenderò su quel subito un .partito che mi giovasse. Stendendomi sotto i piedi la bardella vi sbalzai sopra, e quinci 'spiccai un salto, che mi fece toccare la sponda opposta. L' Asino tristissimo, che si era lasciato andare a posta giù per liberarsi da me, appena •si conobbe scarico, si levò, voltò le groppe, e via come un cervo. Ahi! Asino giuntatore , Asino ladro! — Ripassai il rio, gli corsi dietro; non ci fu verso raggiungerlo; e' pareva Baiardo che 'fuggisse davanti Rinaldo (1): saltava macchie, sbarattava fratte, menava 'tronchi e sassi; sicchè tenni allora, ed anche adesso io credo, gli fosse entrato il diavolo in corpo. Nella ventura notte, immaginando che l' Asino fosSe tornato alla sua stalla, mi provai a penetrare di nuovo in casa al Curato; ma costui la faceva guardare da cani e da villani. E ora? — pensava tra me, — invece di guadagnare ho perduto, e non mi avanza più un baiocco per farne un bene, o un 'male: ed eccò come io mi trovai, quasi con la mano alla gola, strascinato nella impresa del Duca. Da una parte mi determinò il pensiero, che si trattava di bazzecola... un ratto .di donzella! .L. Signore! e' ci hanno tanto gusto ad essere rapite! E poi coteste le sono faccende che si aggiustano, e il Duca parendomi acceso molto, chi sa che non la togliesse per sua legittima donna, 'e un giorno ella non me ne avesse obbligo grande? Dall' altra parte, come beneficare senza danari? Dalla impresa del Duca in fuori, non mi sovveniva sul momento altro partito per procurarmene. Chi si è dannato per femmine, chi per terre, o baronie, chi per moneta: destino di .01impio era eh' ci si dannasse per un Asino... li Conte guardava sovente fisso in volto colui. immagi-

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