Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XII. - DELLO ASINO 199 Panza; baciò la mano al Curato, e lo aiutò a smontare. Siccome nella povera gente il dolore della perdita si fa sentire più acuto assai che la speranza del guadagno, io non saprei ridire quali, e quante suonassero le lamentazioni della Verdiana vedendo la tonaca lacerata, e le altre cose più riposte sotto in pessimo arnese, fatte manifeste in virtù dello strappo della tonaca: molto più che dal volto a nuvoloso del curato le pareva potere argomentare, che il viaggio fosse riuscito indarno. — Già m' immagino, incominciò Verdiana, che anche per questa volta avrà fatto fallo la promessa del chiedete, e vi sarà dato: - e intanto che andava forbendo il curato dalla polvere, continuava: - il santo Evangelo avrà inteso parlare della grazia gratis data, non già dei ducati del sole. — Silenzio, Verdiana; non mormorate contro la Provvidenza, ch' è peccato; ho bussato, e mi fu aperto; ho chiesto, e mi furono dati cento scudi... — Cento scudi! E àllora facciamo i fuochi.. . 11 Curato sospirò ; si pose a cena; poco mangiò, bevve meno, e rispose rade e tronche parole alle frequenti domande di Verdiana, la quale standogli attorno non rifiniva mai d'interrogarlo così: — Vi sentireste per avventura incomodato, Reverendo? - Vi è forse accaduto qualche malanno in cammino? - Avete avuto paura? - Benedetto uomo, ma parlate! Volete che io vi faccia un po' d' acqua di salvia col miele..., o piuttosto un cotogno cotto nel vino:— o veramente le pezzette di aceto sopra le tempie? Un senapismo. un pediluvio.. . . un semicupio.... un cristeo? - Ouf! - soffiò il Curato, e disse poi: - fate tutta questa roba per voi, Verdiana, se ne avete bisogno; sto bene, prima Dio, ed ecco i cento ducati... — Ve' belli... belli! E' non hanno mica torto a tenerseli stretti coloro che li possiedono. — Date retta, Verdiana, questi sono cento ducati; ma non bastano a "gran pezza per la canonica, per le masserizie di casa, e per la chiesa...

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