Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

NOTE (1) Questi sintomi angosciosi dell' asfissia io descrivo non già per sentito dire, bensì per averli provati. Ciò avvenne quando il signor marchese Cosimo Ridolfl, iniziatore in Toscana del reggimento costituzionale, investito dì pieni poteri per sedare in Livorno una cospirazione, che non era mai stata, ordinò mi traessero a Portoferrajo con le mani incatenate nella notte dell' 8 al 9 gennaio 1848, e quivi mi gittassero entro un sotterraneo del forte Falcone. Il sotterraneo era umido e freddo: io poi infermo gravemente di male d' intestini, ed estenuato di forze; sicché mi lasciai andare semivivo sopra un lurido letto da soldato, che rinvenni in cotesta lurida buca. Il carceriere, o di proprio moto o. per commissione altrui, mi portò un focone di - brace accesa, ed uscì Chiudendo la porta del sotterraneo, e la finestra munita di due inferriate, due graticole ed una impannata. Appena chiusi gli occhi incominciarono a travagliarmi i sintomi descritti nel testo: allora con ineffabili sforzi scesi dal letto, e strascinandomi carpone giunsi alla finestra, apersi la impannata, e sporsi la bocca tra i ferri per bere un sorso di aria pura... cioè quale poteva aversi traverso due inferriate ed una graticola, e piovuta dentro una chiostruccia che mi stava davanti. E poiché i posteri sappiano chente si fossero i Conti, i Baroni , e i Marchesi promotori delle libertà politiche in Toscana, e giudichino, dirò ( cosa incredibile , e non pertanto vera): quattordici dei miei compagni d' infortunio furono gli uni sopra gli altri accatastati dentro un altro sotterraneo sterrato, che prendeva aria da un pertugio nel soffitto; un altro certa notte gridava dal sotterraneo, dov' era stato posto solo, lo salvassero perchè in procinto di affogare a cagione dei torrenti di pioggia che colà rovesciavansi ; né quinci venne rernosso se prima il suo corpo non gli si gonfiò mostruosamente. Tale provai il signor Marchese Ridolfi : qual egli provasse me quando il popolo, contro lui infellonito, lo vituperava con ogni maniera di oltraggi, tentava appiccargli fuoco alla casa, e lo minacciava di peggio, ne porgono testimonianza i documenti ricavati dagli archivii dello Stato, e che appartengono al mio ministero. Io li ho pubblicati, e chi ne avesse talento può consultarli : a me basti dirne questo, che seppi e volli, assumendo il maestrato , attaccare qualunque passione privata al cappellinaio , e procedere con tutti imparziale; anzi se taluna parzialità mostrai, fu nel difendere coloro che più mi avevano offeso in generale, e il signor Marchese Ridolfi in particolare. Se io mi sia stato degnamente corrisposto, i discreti decidano. Piacemi unicamente avvertire, come allorquando i Signori del Municipio fiorentino, e la Commissione

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==