Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. I. í- IL CONVITO 173 m' intendete, Principe; e quel che mi hanno appreso sul conto vostro, ve lo bisbiglierò dentro P orecchio. — Ora mi rivolto a voi, egregio amico monsignore Tesoriere:.. io vi conforto a non dimenticarvi giammai, che io sono figlio di mio padre; e che mio padre, Dio lo abbia in pace, fu tesoriere; e in fatto di conti mi basta l' animo di tener fronte al primo computista della Camera apostolica. Avventuroso voi., Tesoriere., se altre faccende mi tengono distratto — non linporta quali! Avventuroso voi se non mi avanza tempo; o mi prende vaghezza di condurre il nostro comune amico Cardinale Aldobrandino col filo di Arianna in mezzo dl laberinto del tesoro. Tesoriere rammentati la donnola di Esopo, e trema di dover ripassare dal buco. — Coprite per altri il padule di erbe insidiose ond' egli, incauto, vi ponga il piede sopra, e sparisca quietamente, — ecclesiasticamente. — lo sono il cavallone fragoroso e spumante: bene posso spezzarmi dentro gli scogli della sponda; ma prima travolgo, e, annego tutto quanto mi si para dinanzi. Rispettate il vostro signore; Cadetemi ai piedi, e adoratemi. I convitati con segni espressi di disgusto si avvicinano alle porte per abbandonare cotesta casa scellerata ; ma il Conte Cènci gridava di nuovo: —, Nobili parenti ed amici, senza che io vi accomiati di casa mia non potete uscire. Deh! siatemi anche un momento cortesi della vostra compagnia. Qui presa una tazza faccettata di tersissimo cristallo la empì fino al colmo di vino di cipro; e alzandola dicontro alla vivida fiammella delle torcie, sicchè parve l' avesse riempita di fuoco, in questa maniera favellò 'O alta voce: — O Sangue della vite ‘, che cresciuto ai raggi del sole scintilli e gorgogli alle fiammelle della luce come l' anima mia scintillò — esultò alla nuova della morte dei miei figli,— oh! fossi tu il sangue loro maturato al fuoco della mia maledizione, e sparso in olocausto alla mia vendetta, io vorrei beverti devotamente quanto il vino della Eucarestìa; e propinando a Satana , dirgli: « Angiolo del male, prorompi fuori dello inferno, avventati dietro le anime di Felice e dì Cristo-

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