Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. X. - IL CONVITO 161 • non innocenti; godesti assai — fatti in là — e non usur- « parmi le lacrime di cui mi consolano i superstiti come me • miseri — e come me pietosi. A Dio piaccia, almeno nei « sepolcri, separare le ossa innocenti dalle ossa malvagie! » Molte sono le cose che appaiono belle nel creato: o perchè veramente tali sieno per se stesse, o pei pensieri che suscitano; inà nessuna riesce più stupenda all' occhio del padre quanto la faccia dei suoi figliuoli. Gli occhi del!' uomo furono inebbriati , quando prima contemplarono le care sembianze della donna che adesso è madre dei suoi figli, e se ne rallegrano ancora; ma o lo splendore della bellezza si offuscò, o la virtù degli occhi decrebbe, avvegnadio egli possa di presente guardarla senza che l' anima dentro gli tremi; — ma la gioia, che nasce dalla N ista dei figli, non viene mai meno. Come la sostanza odorosa che si ricava dal muschio per emanare di effiuvii non diminuisce di volume o di peso, così lo affetto paterno non menoma la sua intensità. I figli sono la corona della vita dei padri; essi ci sopravvivono a modo del profumo che avanza dallo incenso consumato dal fuoco; essi vanno ai posteri messaggeri e testimonianza dello ingegno e delle virtù degli avi. — Amati, se non leggiadri ( perchè la luce dell' anima rende gioconda qualsivoglia sembianza); — doppiamente amati se belli; — dilettissimi sempre se la Sapienza toccò con le ali infiammate le loro teste, o se ebbero, nascendo, meno benigno il raggio delle stelle, virtuosi di cuore, e d' anima intemerata; imperciocchè il grande intelletto sia grazia di Dio; ma la rettitudine è retaggio, che .ogni creatura può, e deve comporre con le forze dell' anima propria ». Don Francesco Cènci aveva imbandito un sontuoso banchetto, un festino reale in verità. Dentro vastissima sala, di cui la volta appariva dipinta stupendamente dai migliori maestri di cotesta età non ancora interamente corrotta, stayano dirizzate le mense. Intorno alla sala ricorreva un cornicione bianco e dorato, sostenuto a uguali intervalli da pilastri parimente bianchi frastagliati d' arabeschi di oro. Gli spazii da 21

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