Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAPITOLO X. IL CONVITO. Cenci. «. Benvenuti; amici e gentiluomini; benvenuti, principi e cardinali, colonne della Chiesa, che onorate il nostro festino con la, vostra pie- senza quando avremo ricambiato insieme un brindisi o due , voi vorrete reputarmi ,carne e sangue come siete voi, peccatore invero; da Adamo in pot siamo ,tutti cosi; ma - compassionevole, mansueto e pietoso ». SHEtLEY, .Beatrice Cènci. bello vedere il tremolìo azzurro e di oro delle acque marine, però che esse abbiano senso d' amore, e voce fatidica. — Al raggio della luna, che di loro s' innamóra , palpitano di piacere: — Parlano, quando si súccedono come lacrime lungo le sponde, una lingua di pianto, coMposta dei gridi dei naufraghi raccolti per tutta ampiezza della sua superficie: pei liti del mare Egèo, ripetono un lene lamento di lira, poiché Saffo immergendosi in coteste acque vi lasciasse la sua vita ed il suo amore. È bello vedere il Sole prorompere nella inagnificenza dei suoi raggi dai patrii colli, e accendere con uno. sguardo la vita per la terra e pel cielo; ed è pur bello, affacciati da una balza, mirarlo quando tramonta, e lascia dietro a se una nebbia dorata, come un monile che donava alla donna dei suoi pensieri il cavaliere in procinto di partire per terre lontane; o nuvole tinte in porpora, quasi' mantello reale consegnato alle • ore sue ancelle prima di andare a giacere, per

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