Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

l 22 BEATRICE CEDICI stevole a palesare scambievolmente le loro sembianze. Quelle dell' uomo erano abbattute; aveva il braccio . steso su la tavola, e la mano giù penzoloni, come persona scorata; la donna attrita dai patimenti, ma con un tal quale piglio di fierezza romana , che in quel punto sì faceva più manifesto, imperciocchè seinbrasse 'aver udito o sofferto cose che l' ac- cendessero tutta. Infatti con gesti e voce impetuosi ella diceva: — No, voi non mi darete ad intendere queste scelleratezze mai. . ma che, vi pare egli? fermerebbero il sole... .L' uomo era Giac'omo Cènci , la donna, Luisa .Vellia. Giacomo, come avvertimmo, toccava appena gli anni ventisei; di persona era piuttosto grosso e corto, che no; ma adesso dimagrato fuori di modo. Crebbe alla scuola dei crucci paterni; e, male istruito nelle -discipline gentili le quali hanno virtù di mansuefare cuore, sarebbe per avventura, in forza del tristo esempio, riuscito poco dissimile dal padre, se lo amore non avesse inspirato tempestivamente nell' anima sua dolcissima affetto. S' invaghì di Luisa leggiadra e valorosa fanciulla, ma di piccolo,' quantunque agiato, lignaggio; ed ella gli corrispose non pérchè appartenesse -a potente famiglia, ma perchè lo sapeva fuori di misura infelice. Così è, bisogna pur dirlo.; non vi ha creatura che tanto si esalti pel sagrificio quanto la donna. Ente dilicato, di leggieri s' infiamma per tutto quello le apparisce generoso: per lei é .gloria consolare i pianti altrui , e curare lo infermo di malattia disperata: — quando il medico e il prete lasciano il giacente,'chi rimane intorno al suo guanciale?' la donna. Ella fu sua gioia, forse anche dolore, invita; ma nella sventura l' ebbe divina compagna; e dopo la sua morte, genuflessa accanto al letto, gli recita le orazioni dei defunti. La donna si allontana dal fianco dell' uomo ultima — anche dopo la speranza. — Il servo -di rado sente affetto, che oltrepassi il giro della moneta del suo salario. Gli antichi finsero il dio del Commercio con le ali al capo e ai piedi:'fecero male; perchè si sbaglia, -almeno pei tempi che corrono, col dio dell' Amigizia — questo alcione della sventura, appena vede sul

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