Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

12 BEATRICE CÈNCI pava dentro un ampio tabarro : le gambe e i piedi, l' uno soprammesso all' altro, aveva calzati di sandali, giusta il costume degli uomini del contado di Roma. Forse egli era armato, ma teneva le armi nascoste; però che la Corte Romana, dopo papa Sisto V, procedesse molto rigidamente in simile faccenda. Chiunque, in mezzo della 'sala, avesse posto mente prima al gruppo dell' amorosa famiglia e poi a quell' uomo, avrebbe ricordato il detto della Scrittura.: divise le tenebre dalla luce (2). Due giovani gentiluomini passeggiavano per la ala, talora con veloci e talora con tardi passi, ricambiando parole a voce alta, o sommessa. Il primo aveva la pelle chiazzata di vermiglio come macchie di erpete; dalle pupille nere, luccicanti traverso i cigli infiammati, traluceva la ferocia mescolata ad un certo smarrimento mentale : rari ed irti i capelli: sozzi i denti : il nqo camuso e le guance flosce lo arieggiavano col cane da presa. Le vesti, comecchè nobilis— sime, erano scomposte: la parola usciva impetuosa e reca dai labbri riarsi: accenti impuri, cui forse natura per rendere più laidi volle accompagnati con fetido fiato: rotti e continui i moti delle spalle, dei bracci e del capo. Il delitto stava là dentro carne un vulcano prossimo a prorompere. L' altro poi era pallido, e di aspetto gentile: copiosa e ben composta la chioma bionda, tardo e mesto a guardare e a parlare: sovente distratto: qualche volta sospiroso: si fermava, trasaliva, la commozione interna svelava col tremito del labbro superiore, e coli' agitarsi degli estremi peli dei baffi. Le vesti, i nastri, le trine del colletto e delle maniche elegan— tissime. Chiunque lo avesse , veduto avrebbe esclamato a prima giunta: costui sospira. In tonacella senza ferraiolo, simile ad una gazza che in— quieta ed obliqua saltella per casa, ecco un prete guizzare qua e là, dandosi la maggior pena del mondo per trarre a se l' attenzione degli astanti; o almeno. di taluno fra loro. Egli faN (Alava della state e del verno , del caldo e del freddo, della sementa e della raccolta, ma nessuno gli attendeva: talora domandava se in quel giorno avrebbe potuto avere la

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==