Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

106 BEATRICE ChICI sieri maligni nel cuore dell' uomo, e le angosce dei disperati. . •2 forse sono più... ditemelo. Signora Lucrezia, come amavate poco il povero Virgilio! . . . — Come! non l' aniava io? Questo caro figliuolo mi era diletto come se fosse nato di me. — Davvero? Queste parole presto sono pronunziate, ma in 'fatto non è così. Amore di madre non s' immagina. Se voi lo aveste portato nelle viscere, se partorito con dolore, non piangereste, ruggireste adesso. Ma qual maraviglia se la voce del sangue non è più ascoltata dagli uomini, mentre,non la » intende neanche il cielo? 11 grido di Abele oggi non arriverebbe più al cospetto del Vendicatore: perchè questo? Forse I' Eterno: infastidito si tura le orecchie, o il grido del sangue si fece più fioco? -- Ma se il cielo è diventato di bronzo, il mio cuore si mantiene di carne, e geme e freme e palpita come il cuore vergine di uno dei primi .Viventi. .. E voi, Giacomo, che pure siete uomo, o non sentite voi nulla qui dentro? — E la donzella si percosse il seno dal lato manco. — O Beatrice, rispose una voce dal pavimento, e la-profferiva Giacomo Cènci , io non sono più quello di prima: la parte migliore di me periva: io paio appena un' ombra, una memoria di me medesimo. Guardami.. . ti pare egli questo il sembiante d' uomo di venticinqúe anni? Che cosa posso io contro il destino? Mi sono dibattuto, più che non pensi; dentro la calma della necessità; l'ho morsa finchè non mi ha stritolato i denti; tu la vedessi! Ella è affatto nera pel mio sangue rappreso... — Ma la mano trova un legno, ed eco una leva capace a rovesciare una torre; — trova anche un ferro, ed ecco un martello per rompere, una spada per isgornbrarci il cammino davanti; e poi l' amicizia moltiplica i capi e le mani... — La sventura, sorella mia, è come una notte di dicembre; t' investe delle sue tenebre in guisa, che tu non vedi più alcuno, nè alcuno vede più te. — Alza la voce nel buio; la conosceranno almeno i parenti: ho inteso dire che il peggior parente vale l' amico migliore.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==