Partito repubblicano italiano - Una battaglia che continua

(nonostante le chiacchiere e le fanfaronate del fascis1no) l'Italia non era preparata a fare una guerra, tanto che i soldati furomo mandati a combattere male armati e malissimo equipaggiati. Inoltre la Repubblica, nascendo, ebbe l'eredità di ottant 'anni di governo monarchico che si era occupato pochissimo delle condizioni disagiate di tante parti d'Italia. Ti basti ricordare solo poche cifre: su circa 8.000 Comuni, 1867 non avevano acquedotti e 2610 l'avevano insufficiente ai bisogni; 1500 Comuni non avevano Cimitero per seppellirvi i morti, quasi 3000 Comuni non avevano fognature-; 2000 fra Comuni e Frazioni non avevano strade di accesso. Non parliamo poi della scarsezza della corrente elettrica né delle scuole, alle quali mancavano ben 70.000 aule. Questo lo devi ricordare quando senti la gente lamentarsi più del giusto di come vanno le cose, per poter misurare la grandezza dello sforzo di ricost~uzione e di miglioramento delle condizioni materiali del Paese che la Repubblica ha fatto, e per essere convinto, che, con tutte le sue impérlezioni, la Repubblica ha già dimostrato di essere un regim.e migliore della monarchia. Ma rendere questa giustizia alla Repubblica non significa essere pienamente soddisfatti di come vanno le cose, e soprattutto non significa che non ci sia niente altro da fare. Al contrario, ci sono tante cose importanti da fare, e perciò il Partito Repubblicano lotta con tutte le sue forze e spera che tu, caro lettore, vorrai dargli il tuo aiuto. Fascisti, monarchie·, comunisti e clericali In primo luogo, amico lettore, bisogna difendere la Repubblica. Perché difenderla? Perché essa è minacciata da destra e da sinistra. Da destra è minacciata dai neofascisti i quali, non contenti an11

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==