Quaderni di cultura repubblicana

pensiero che è contrario al mio ». E poi gli ripugnava il giuramento di fedel tà alla monarchia. Ora desiderava solo di restarsene indisturbato, in quegli ultimi anni che gli rimanevano, nel suo cantuccio di Castagnola, a qualche chilometro da Lugano, attendendo all'insegnamento della filosofia nel liceo cantonale e alla sua creatura preferita, il Politecnico, di cui aveva ripreso la pubblicazione. Ma era destino che non potesse godere a lungo nemmeno di questo: nuovi , straordinari avvenimenti lo strappavano di Il a qualche mese dalla Svizzera. È la spedizione dei Mille, è Garibaldi, che da Napoli lo manda a chiamare perché gli sia da consigliere. Cattaneo accorre e, per qualche settimana, intravede la possibilità di far trionfare le sue idee. Il Regno delle Due Sicilie non è stato liberato dai reggimenti di Vittorio Emanuele Il: è l' iniziativa popolare, promossa e coordinata da Garibaldi, che ha creato il miracolo. Inoltre la stessa assoluta diversità di condizioni geografiche ed economiche, oltre che :li tradizioni storiche, con l'Italia settentrionale sembrava favorire il disegno. Che il Napoletano si unisca sì al resto d'Italia, ma Io faccia conservando le sue istituzioni politiche, culturali, amministrative: si unisca cioè, e non sia annesso. Questa la via che egli indica a Garibaldi. Gli avvenimenti, com'è noto, prendono una piega diversa. È la sconfitta, questa volta definitiva. Gli ultimi anni, a Lugano, sono prodighi d'amarezze. Costretto a sospendere, nel '63, per dissensi con l 'editore, la pubblicazione del Politecnico, due anni dopo, per un diverbio con il Presidente del Canton Ticino, si dimette dal posto di insegnante nel liceo. È la fine di un modesto, ma sicuro guadagno: si trova così, alla fine della vita, in ristrettezze finanziarie. 12

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