Quaderni di cultura repubblicana

mente lo sia; anche l'avversario ha le sue ragioni e le sue buone carte da giuocare. E l'abc comune del realismo e della democrazia. Pure nel suo pacifismo, Ma rio vedeva l 'alternativa dd contrario, la guerra, come oggettiva eventua li tà alla quale ci si doveva preparare. Egli non indulgeva alla speranza di una pace universale e perpetua : • La spada e l'ulivo figu· rano nella s toria con vece alterna e necessaria •. A guardar bene, non era solo un pensoso realismo; era anche il suo patriot tismo combattivo e garibaldino ad allontanarlo dal pacifismo assoluto e incondizionato. L 'UOMO DI STUDIO: PREGI E DIFFITI Anche nella sua vita si alternavano la spada e l'ulivo. Tra la spedizione nel sud e la terza guerra d'indipendenza, visse a Firenze anni quieti di studio, di contemplazion.! artis tica de lle bellezze di quella città, di attivi tà pubblicistica, sia letteraria che politica. Rifece un saggio sull'uomo nel Foscolo, già scritto in Inghilterra, rivedendolo alla luce delle sue idee filosofiche, da idealist iche mutate in positivis tiche. Fece uno studio su Scipione de' Ricci e il giansenismo, con spirito anticattolico e simpatia per la Riforma protestante, in cui riprendeva, tra l'altro, la tesi di E. Qui· net, secondo cui la Rivoluzione francese fallì per esser venuta a patti con la Chiesa catto lica, anzi la estese al caso della Repubblica romana. Ma è evidente che, anche accettando la tesi del Quinet, il caso della Repubblica romana è diverso per il rapporto d i forze, comunque a suo sfavore, in cui si trovò con l'Europa conservatrice e con la stessa Chiesa cat tolica, appoggiata dalla Francia. La Chiesa - sosteneva Mario con machiavelliano estremismo - o non bisogna toccarla oppure bisogna spcgnerla, altrimenti av17

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