Ignazio Cantù - Gli ultimi cinque giorni degli austriaci in Milano

5o tutta Ja notte, fiud1è 11nche questo combattimento dovette riuscire come tutti gli altri. La porta sfondata, arsa ; Ja moltitudine non frenata nel suo bollore nemmenQ dal pericolo J'un tra., dirneuto, entrò ruinosa nella caserma, non fece che qualcl1e prigioniero, poichè tutti erano evasi per una porta segreta e fuggiti nella caserma di .san Francesco. Con tuttQ ciò che era legno, i battenti, le imposte, le gelosie, gli usci, le tavole fu fatta l'allegre~za d'una bella fiamma. Pochi, rimpiattati nelle cantine, vennero scoperti, tradotti ad uno dei convegni dei ·prigionieri. Quanta gioia ·pel popolo quando, impadro. nitosi di queste caserm~, . ne portava fuori qualclte lacero oggetto e inalberava qualche divis~ del nemico sulla punta d' una lancia o d' una baionetta, la moltitudiqe gli ~trepitava ;lddie~rQ ~ou singol(l.re triof1fo: · · ·

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